Ogni essere umano:
1.
è unico
2.
è un essere sociale
3.
è di uguale valore rispetto agli altri
4.
persegue un fine
5.
prende decisioni
6.
è responsabile
7.
è un’unità di corpo, anima e spirito
Vediamo i punti salienti per capire se
stessi – e di conseguenza capire gli altri:
1- SCEGLIERE CON MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA
- Ogni pensiero, ogni sentimento, ogni desiderio,
ogni aspettativa e ogni espressione è il risultato di una decisione, nella
maggioranza dei casi presa inconsciamente.
- Siamo noi stessi a determinare i
nostri sentimenti e umori, anche se lo facciamo inconsapevolmente: Se scegliamo
di avere sentimenti che pregiudicano i nostri rapporti con gli altri, significa
che abbiamo un interesse personale ben preciso, anche se non ne siamo sempre
coscienti….
2 – SCEGLIERE SPINTI DA MOTIVAZIONI PIU’ PURE
- Gli esseri umani perseguono scopi
intenzioni e ambizioni delle quali non sono necessariamente coscienti.
- Porsi la domanda “Perché” su qualcosa
che stiamo facendo, o su qualche aspetto del nostro comportamento, ci conduce
soltanto verso il passato che non si può cambiare. Chiedersi invece “A che
scopo?” ho fatto o pensato una data cosa, ci porta molto più vicino a noi
stessi e ai nostri comportamenti e può fornirci le informazioni di cui abbiamo
bisogno per cambiare consapevolmente.
- Chiedersi perché trova una
giustificazione nell’ambito fisico e materiale, ma quando si tratta di
questioni mentali o emotive la ricerca di una causa generalmente non porta
lontano. In questioni emozionali è più utile procedere “teleologicamente”:
cercare lo scopo, l’obiettivo, l’intenzione, il senso il motivo del
comportamento.
Se ad esempio litighiamo spesso con
qualcuno, possiamo adottare le seguenti quattro tappe:
1.
Identifico lo scopo che sto perseguendo arrabbiandomi
2.
In questo modo riesco a capire meglio anche l’altra persona
3.
Il mio atteggiamento nei suoi confronti cambia
4.
Una volta esposta all’attenzione dell’altro, nel modo più adatto, la sua
vera motivazione, inevitabilmente anche il suo atteggiamento cambia.
In sintesi:
- Non fate diventare vostri i problemi degli altri
- Riconoscete il potere degli altri senza cedere il vostro
- Un po’ di umorismo generalmente aiuta a sciogliere le tensioni
3 – CREDERE CON PIU’ FORZA
- Credere fa parte della natura
umana: Coscienti o meno, usiamo tutti il potere di credere, la forza più grande
di cui disponiamo, ogni giorno, dalla mattina alla sera. Non si tratta soltanto
della fede religiosa, del credere nell’esistenza di un principio spirituale che
chiamiamo generalmente Dio, ma anche della fiducia in noi stessi, che chiamiamo
anche sicurezza, e della fiducia negli altri, alla quale possiamo dare
l’etichetta di “interesse sociale”. Implica credere nella natura, nella vita,
nella realtà, nella creazione e nella natura umana. Non possiamo crescere dei
figli senza credere in loro. Non possiamo infondere loro coraggio, se non
crediamo in loro così come sono, con i loro difetti, e non come pensiamo che
potrebbero essere. Nessuno leggerebbe questo testo se non pensasse di poter
imparare qualcosa di utile. Possiamo constatare la forza colossale del credere
persino nelle sue manifestazioni negative, per es. l’ansia. L’ansia è la
convinzione che qualcosa non riesca, che vada male, che stia succedendo
qualcosa di spiacevole. Una volta riconosciuto il potere della
convinzione, possiamo imparare a esercitarlo. Possiamo scegliere di credere
sempre di più in quello che ci sembra importante: nella nostra esistenza, in
quella di altre persone e nei nostri rapporti sociali, oppure in Dio.
(Essere capaci di credere è il potere più
forte - Nicholas Von Cues)
4 -AGIRE NON REAGIRE
1.
Non lasciare che sia la paura a dettare le azioni.
2.
Agire invece di reagire significa: “Voglio imparare”.
3.
Agire significa dare il meglio di sé.
Significa essere spontanei piuttosto che
impulsivi: quando impariamo a reagire meno e ad agire di più, diventiamo
anche meno impulsivi e smettiamo di lasciarci trascinare sconsideratamente
dalle emozioni in un comportamento inevitabilmente controproducente. Non
bisogna tuttavia confondere l’impulsività con la spontaneità, che è positiva e
costruttiva. Agire spontaneamente significa agire secondo la propria
volontà, perché abbiamo consapevolmente deciso di agire in quella data maniera.
La spontaneità scaturisce dalla libertà interiore; l’impulsività invece è
sintomo di dipendenza. Per imparare ad agire anziché reagire è utile immaginare
come si reagirebbe nelle peggiori situazioni.
5 – GUARDARE AL DI LA’ DELLE APPARENZE
(E questa nostra vita, liberata dagli
affanni pubblici, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli sgorganti,
sermoni tra i sassi e il bene in ogni cosa. – W. Shakespeare)
1.
Non sopravvalutate i fatti
2.
Non razionalizzate troppo
3.
Non date importanza a chi ha cominciato a litigare
6 – LASCIARSI IL PASSATO ALLE SPALLE
- Non attribuire troppa importanza al
senso di colpa. Spesso il senso di colpa perpetua un comportamento egoista e
inadeguato.
- Guardate al futuro
(Cadere non è né pericoloso né vergognoso,
ma rimanere per terra è tutt’e due – Konrad Adenauer)
Le persone che insistono a rimanere per
terra e ad aggrapparsi al passato sono tante. Quante volte continuare a
ricordare quello che è stato detto o fatto suscita cattivi pensieri e
sentimenti? Le cause possono essere interessanti ma in pratica servono a molto
poco per scegliere il modo per affrontare il futuro. L’unica cosa che può
essere d’aiuto è decidere di non lasciarsi influenzare eccessivamente dal
passato, di fare del proprio meglio nel presente e di identificare gli
obiettivi per il futuro, cercando continuamente di migliorare.
- Non possiamo cambiare né il passato né
la gente, ma possiamo cambiare noi stessi.
Possiamo fare lo sforzo di cambiare la
nostra disposizione nei confronti della vita, degli altri e soprattutto di noi
stessi.
7 – NE’ LITIGARE NE’ ARRENDERSI
- Non cercate i difetti degli altri, né
insultatevi l’un l’altro…
- Un conflitto provoca un altro conflitto…
- Ci sono persone, soprattutto donne, che
si arrendono “in nome della pace” per evitare scontri. Non riescono a
immaginare altre possibilità di agire all’infuori del litigare o
dell’arrendersi. Arrendersi, tuttavia, è negativo quanto litigare. Litigando si
insulta il valore dell’altra persona; arrendendosi si insulta il proprio
valore. Se si crede nell’uguaglianza sociale di tutti gli essere umani, si ha
il dovere di difendere il proprio valore esattamente quanto quello degli altri.
Il rispetto reciproco, senza il quale non
può esistere una relazione equilibrata e armoniosa, indica una terza via:
capire ed essere disposti ad aiutare.
- Capire i fini che gli altri stanno
perseguendo con il loro comportamento ostile e provocatorio e il motivo per cui
scelgono di mettere in difficoltà la relazione può servire a moderare le
proprie reazioni. Diventa così meno importante sapere chi è il capro
espiatorio designato. Si può invece cominciare a pensare se e come poterli
aiutare. Dopotutto, è la persona che si sta comportando in maniera ostile che
ha bisogno di essere aiutato, non quella che osserva il comportamento.
- Tutte le liti cominciano quando una
persona che vuole avere ragione incontra un’altra persona che vuole avere
ragione a sua volta.
Chiunque sia interessato a dimostrare di
aver ragione, si preoccupa più di se stesso che degli altri. L’unica cosa che è
d’aiuto è essere pronti a fare il primo passo.
La ragione dovrebbe essere al servizio
della persona, non il contrario.
- Si può rimanere gentili (AGIRE) senza
lasciar che il nostro comportamento venga dettato dall’esterno (REAGIRE) o
lasciarsi trascinare in conflitti e liti.
- Si può dire: “Non sono d’accordo con te,
ma forse tu hai le tue ragioni. Ci devo pensare”.
- Si può capire che un tiranno sente il
bisogno di comportarsi come tale, spinto dall’insicurezza e dalla paura di
essere inferiore…
- Gli altri sono i nostri simili, non
rivali.
- L’importante è essere gentili e decisi
al tempo stesso: gentili verso gli altri e decisi con noi stessi, sia in quello
che decidiamo per noi stessi sia in quello che vogliamo raggiungere.
- Essere saggi significa capire e aiutare,
non cedere.
- Non combattete mai contro i mulini a
vento…
8 – DISTINGUERE TRA L’AZIONE E LA PERSONA CHE AGISCE
Per quanto gli altri si possano comportare
male, rimangono pur sempre i nostri simili, nostri fratelli e sorelle che hanno
diritto di essere rispettati. Si può rifiutare un comportamento ma non una
persona. Eppure spesso commettiamo questo sbaglio. Amare chi ci è più vicino e
più caro è facile da capire, ma amare tutti i nostri simili, fattore necessario
nell’interazione sociale a ogni livello, è qualcosa che possiamo fare soltanto
se consideriamo ogni persona indipendentemente dalle sue parole e azioni. Se
siamo disposti a fare qualcosa per aiutare gli altri, si presentano molte più
possibilità di quando ci limitiamo a reagire o ad agire per offendere.
9 – PARLARSI
(Impariamo a dire quello che sentiamo; non
quello che dovremmo dire. W. Shakespeare)
- Parlare non vuol dire parlarsi addosso,
né tanto parlare tanto per parlare. Non si tratta di una serie di interruzioni
reciproche, né di un’orazione né di una predica. Una vera comunicazione è la
base delle trattative e delle collaborazioni per raggiungere un accordo
completo; al centro di questa comunicazione non troviamo i soliti soggetti di
conversazione, come la politica, il calcio, l’altro sesso, le macchine, la
televisione, il lavoro, la moda o i bambini, ma “tu” e “io” allo scopo di
definire un “Noi”.
- Non bisognerebbe mai cercare il
dialogo a caldo quando qualcuno dei due è ancora arrabbiato o agitato. La
persona che si sente attaccata punterà inevitabilmente i piedi per terra e
comincerà a difendersi. Il desiderio di avere ragione condurrà quasi sempre
inevitabilmente a un conflitto o a uno scontro verbale…
- Mai mettere qualcuno a confronto con un
suo problema, ma soltanto con il vostro.
- Accettate il punto di vista dell’altra
persona se vedete che è giustificato e non avvinghiatevi testardamente al
vostro a qualunque costo. Considerate il vostro punto di vista un contributo,
non un fatto immutabile.
- Non abbiate paura dell’altra persona…
Esprimetevi liberamente, ma con concisione e precisione. Non dite la prima cosa
che passa per la testa.
- Cercate di raggiungere un accordo:
mettetevi d’accordo su quando e dove parlare… ricordatevi che il dialogo non è
possibile, finché gli animi non si sono calmati.
- Siate pazienti… quando sentimenti
negativi si risvegliano, rimandate la conversazione a più tardi.
10 – TROVARE UN ACCORDO MALGRADO LE DIFFERENZE
(La verità si trova generalmente nella
coordinazione di opinioni antagonistiche - W. Shakespeare)
- Essere aperti a opinioni diverse…
I gruppi e le organizzazioni politiche e
religiose esigono spesso dai loro membri l’adozione di un certo schema di idee
e opinioni, ma con questa richiesta tradiscono soltanto la loro debolezza e
insicurezza profonda. Questo discorso si applica a qualsiasi associazione che
pretenda dai propri membri una conformità di opinione, e può rivelarsi dannoso
nei rapporti interpersonali.
La conformità di opinioni ostacola lo
sviluppo e il progresso. Per questa ragione dovremmo essere contenti di avere
opinioni diverse. Lo scontro tra idee divergenti può essere uno stadio vitale
per raggiungere la verità su un dato argomento.
Lo “scontro”, però, non deve essere inteso
negativamente come una lotta vera e propria tra nemici, bensì come una
meravigliosa occasione per imparare uno dall’altro. Nessuno sa tutto e nessuno
è superiore a un altro da tutti i punti di vista. Se vogliamo, possiamo
imparare qualcosa da ogni incontro, indipendentemente dal fatto che l’altra
persona sia un bambino o un anziano, uno studente o una persona non istruita.
Ogni opinione leggermente diversa dovrebbe
essere considerata un arricchimento, a prescindere dalla provenienza.
Questo è quello che si intende per
accordo: accettazione della diversità dell’altro con rispetto, umiltà,
pazienza, comprensione e amore. Poter esprimere la propria opinione non è solo
un diritto, è una responsabilità. Nessuno è troppo altero o troppo umile da
pensare che la propria opinione non conti.
- Non stabilite quello che un’altra
persona dovrebbe o non dovrebbe fare
11 – RISPETTARSI RECIPROCAMENTE
·
Accettare le situazioni (accettare non significa “approvare”)
·
Rispettare se stessi
·
Non fuggire dal problema
·
Cercare di identificare le motivazioni nascoste
·
Non alimentare rancori nascosti
·
Ignorare le maldicenza (parlare male di qualcuno è un’altra conseguenza
della mancanza di rispetto reciproco)
·
Riflettere su come è possibile cambiare se stessi
·
Allentare la tensione con una battuta di spirito
·
Concentrarsi sui lati positivi, sia di noi stessi che degli altri; invece
di rispondere a una critica con un’altra critica, cerchiamo di apprezzare le
qualità degli individui
·
Chiedersi che cosa si possiamo fare “noi” per risolvere il problema
·
Dimenticare i nostri sentimenti di impotenza
·
Non ricorrere al conflitto o alla forza
·
Ricordare che anche l’altra persona sta soffrendo
-
12 – NON PARAGONARSI AGLI ALTRI
Accettate con entusiasmo le differenze tra
le persone
-
13 -COLLABORARE
·
Quando si collabora, quello che conta sono il coraggio e la sicurezza in se
stessi e, da parte di ogni membro del gruppo, l’interesse e la fiducia negli
altri.
·
Concentratevi su un obiettivo comune
·
L’obiettivo dovrebbe coinvolgere tutti gli interessati e meritare i loro
sforzi per raggiungerlo
·
Suddividete chiaramente il lavoro, così che ognuno sappia esattamente
quello che deve fare
·
Anche se tutti sono d’accordo di affidare la guida a un’unica persona, la
responsabilità del lavoro ricade su tutti
·
Come in tutti gli accordi formali, deve esserci la disponibilità di
aiutarsi a vicenda
·
Ognuno deve impegnarsi al 100%
La paura è il maggior ostacolo alla
collaborazione. Affermate l’importanza dell’altra
persona…. affidate i vostri interessi ai membri; il coraggio e l’interesse
sociale sono necessari alla collaborazione
-
14 – CERCARE GLI ASPETTI POSITIVI
Dobbiamo avere tutti una filosofia di
vita: Più chiara è la nostra filosofia di vita, più possiamo essere certi che
le nostre azioni e i nostri atteggiamenti siano giusti. Anche quando non
possiamo essere certi di che cosa è giusto, una chiara filosofia di vita ci
aiuta per lo meno a riconoscere che cosa non lo è. In quei momenti è di
grandissimo aiuto sapere che cosa è meglio fare. Pensare positivamente è fondamentale
perché non è possibile costruire su qualcosa di negativo. A volte dobbiamo
creare qualcosa di positivo per avere le basi da cui andare avanti, ma ciò è
possibile solo se siamo fortemente convinti, se crediamo in noi stessi, negli
altri, nella vita e nella natura. Credere in un principio autentico rende il
tutto indubbiamente più facile. La negatività si accompagna a un altro
fenomeno apparentemente paradossale: sembra che la negatività si diffonda molto
più rapidamente della positività, proprio come le cattive notizie arrivano più
lontano e più alla svelta di quelle buone.
Perché?
Perché siamo più propensi al negativo,
agli sbagli, e non siamo sufficientemente abituati a credere al potere del bene
e del positivo. Quando la gente giudica i tempi in cui vive, parla di paura,
guerra, materialismo, egoismo e pessimismo. Se cercasse di guardare in modo più
positivo, potrebbe invece vedere le conquiste del nostro tempo: il coraggio di
affrontare consapevolmente i problemi, la lotta per la pace, la ricerca di una
verità spirituale, la disponibilità a prestare aiuto, l’ottimismo. Una visione positiva è determinante per le
relazioni. Purtroppo parecchie persone non vogliono ammettere neppure a se
stesse che prestano particolare attenzione ai difetti di coloro che sono più
vicini e più cari. Ad esempio ogni difetto che troviamo nel partner ci permette
di sentirci meno imperfetti e quindi superiori sotto quel particolare aspetto.
E a questa aspetto di superiorità non rinunciamo volentieri perché abbiamo
troppa poca fiducia in noi stessi.
·
Siamo noi ad attribuire un senso alle cose e non viceversa
·
Trattate le persone da amici
·
Ricordate l’ottimismo paga
·
Quello che pensate, è quello che otterrete
-
15 – MANTENERSI NEUTRALI
Mantenersi neutrali significa liberarsi
dai concetti di successo e fallimento, essere indipendenti dal giudizio e
dall’approvazione altrui. Facciamo quello che possiamo. Dato che è sempre
possibile migliorare, sappiamo che ciò che facciamo non rappresenta mai il
massimo, ma sappiamo anche che è abbastanza. I punti principali sono:
·
prefiggersi uno scopo
·
lasciare che questo scopo indichi in che direzione rivolgere gli sforzi
·
sforzarsi per dare il meglio di sé
·
non permettere che il fatto di raggiungere o meno lo scopo influenzi la
propria autostima
Il valore non dipende dal successo
·
Accettare le incertezze: avere delle certezze è inutile. Essere umani
significa non essere mai certi. Mantenersi neutrali significa accettare le
incertezze della nostra esistenza, senza usarle come scusa per un insuccesso.
·
Impariamo a dire di No: è bello quando possiamo fare un piacere ad altre
persone, ma quando sappiamo che non possiamo farcela, è meglio farsi coraggio e
dire di no.
·
Essere preparati al peggio e mantenersi neutrali, domandandosi: qual’è la
cosa peggiore che potrebbe realmente capitare? Come mi comporterei in quel
caso? Quale sarebbe la cosa migliore da fare in quella situazione?
Ricordate che:
- Nessuno è nato con la scienza infusa;
- Tutti abbiamo dei problemi
Il mondo non cascherebbe e il nostro
valore non diminuirebbe, se dimostrassimo di commettere degli errori o di avere
qualche difficoltà…
· Dimentichiamoci del nostro Ego: con ego si intende quella personcina
in ognuno di noi che non crede abbastanza in sé ed è quindi costantemente presa
dalla paura di non essere all’altezza. Se credessimo fortemente in noi stessi e
in ciò che abbiamo da offrire agli altri, saremmo molto più oggettivi e non
saremmo sempre così occupati con il nostro ego. Più abbiamo fiducia in noi,
meno ci prendiamo sul serio. Più dubitiamo di noi, più siamo assorbiti dal nostro
ego e ci prendiamo sul serio, perché la maggior parte della nostra attenzione è
sempre rivolta verso quello che ci sembra più importante. Può sembrare
paradossale e chi ha poca considerazione di sé potrebbe anche indignarsi, se
gli dicessi che si occupa troppo del suo ego. Penserebbe probabilmente il
contrario, ovvero che rispetto ad altri il suo ego è abbastanza misero.
·
Possiamo scordarci facilmente il nostro ego, se ci ricordiamo di tanto in
tanto di dirgli di mettersi in secondo piano: “Scusami, ego, ma proprio adesso
ho cose più importanti da fare che occuparmi di te. Non offenderti se ti lascio
nell’angolino per un po’, finché avrò di nuovo tempo per te”.
16 –
MINIMIZZARE GLI SBAGLI
- Meno le persone credono nel loro valore e più rischiano di fare
lo sbaglio di voler essere perfette, vale a dire di dover fare sempre tutto
giusto.
Essere perfezionisti è estremamente scoraggiante perchè è impossibile evitare di commettere qualche errore. Errare è umano. Ma anche se commettiamo degli errori, non per questo valiamo di meno. L’unica cosa che potrebbe intaccarsi è la nostra autostima, e come conviviamo con la nostra autostima dipende da noi, anche se in gran parte si tratta di una decisione inconscia.
Essere perfezionisti è estremamente scoraggiante perchè è impossibile evitare di commettere qualche errore. Errare è umano. Ma anche se commettiamo degli errori, non per questo valiamo di meno. L’unica cosa che potrebbe intaccarsi è la nostra autostima, e come conviviamo con la nostra autostima dipende da noi, anche se in gran parte si tratta di una decisione inconscia.
- Quando siamo arrabbiati con noi stessi, stiamo in realtà
conducendo una battaglia contro di noi.
- Se vogliamo veramente imparare a
sbagliare sempre meno, c’è un’unica soluzione: minimizzare gli errori commessi. In
questo modo ci miglioriamo gradualmente. Considerare grande ogni piccolo
successo e vedersi più vicini alla meta può essere un modo
molto incoraggiante di vedere come si può cambiare. Più riusciamo a
convincerci di adottare questo modo di pensare, meno ci preoccuperanno i nostri
sbagli.
- Dobbiamo avere il coraggio di essere imperfetti
…la perfezione non può essere raggiunta
17 – NON
ASPETTARSI RICONOSCIMENTI PER LE BUONE AZIONI
- Chi fa veramente del bene ne parla poco
- Ammettere i propri errori non significa mai umiliarsi
18 –
FARE INVECE DI PROVARE
- Molti
passano parecchio tempo a rimuginare che cosa dovrebbero fare, ma poi non hanno
abbastanza fiducia in se stessi per passare all’azione. Si tratta di quel
genere di persone che dicono sempre: Si, forse ci proverò…Se affrontiamo un problema con questa disposizione d’animo, non
abbiamo molte possibilità di riuscire, perchè lo facciamo senza entusiasmo.
Come abbiamo visto, è meglio fare quello che c’è da fare senza preoccuparsi di
un eventuale insuccesso. Dobbiamo essere preparati all’eventualità di un
fallimento, ma naturalmente non dobbiamo demoralizzarci.
- Siate coerenti con le parole e i fatti.
19 –
ACCETTARE LE DIFFICOLTA’
- Evitate di rendervi la vita più difficile di quello che è…
- Accettate e adeguatevi a quello che non si può cambiare
- Ogni ostacolo può essere un passo verso il traguardo
- Contribuire alla falicità di qualcun altro ci può rendere più
felici
20 –
PENSARE “POSSO” INVECE DI “DEVO”
- Considerate la vita un insieme di opportunità e non di obblighi
- Cambiare le proprie attitudini non è un obbligo
- Ci rendiamo la vita facile o difficile a seconda di come la
vogliamo vedere
21 –
CREDERE INVECE DI SPERARE
- Abituatevi a Credere in voi stessi e negli altri
22 – ESSERE
COSCIENTI DELLA QUESTIONE DEI SESSI
- Uomini e donne hanno lo stesso valore
- Ricordate l’unità essenziale del sesso femminile e maschile
- Nelle vostre riflessioni state in guardia dagli stereotipi
23 –
RISPETTATE TUTTI I COMPITI DELLA VITA
- Non assolvete un compito a scapito di un altro
24 –
RAGGIUNGERE LA VERA LIBERTA’ VIVENDO CON MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA
- Cercate anche la libertà interiore e non solo quella esteriore
- I diritti di ognuno vanno di pari passo con la responsabilità di
ricercare il bene comune
25 –
DIVENTARE PIU’ SPIRITUALI
- Valorizzate quelle dimensioni personali più profonde che vengono
generalmente trascurate dalla società in cui viviamo.
- Dedicate del tempo alla conoscenza autentica di voi stessi
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