mercoledì 9 aprile 2008

Esperienze di quotidiana globalizzazione

Al lavoro uso un PC che probabilmente è stato fabbricato a Bejing. Lo stesso prodotto magari è stato trasportato da cingalesi, sbarcato da contrabbandieri greci e venduto come prodotto italiano a San Marino. Questa è la globalizzazione: un'anomalia epocale.
Come fu per l'energia atomica, gli esiti del suo potere distruttivo (sulle culture, sulla biodiversità, sulle coscienze) sono molto più palesi di ogni opinabile tornaconto. In un'ammucchiata di potere, finanza e comunicazione il "globale" accomuna la foresta amazzonica gli Ogm, la barriera corallina al petrolio, la politica mondiale ai giornali, la Tv al clima, il gorgonzola alla satira. Tutto è in vendita al miglior offerente e senza che il buondio ne abbia autorizzato il commercio. Resta l'amara sensazione di essere tutti spendibili come lettori e acquistabili come consumatori. In ogni parte del mondo un individuo ben farcito di denaro può diventare proprietario dll'acqua di una sorgente e venderla a prezzo cenuplicato a chi ne ha bisogno vitale. Dovunque c'è sempre qualcuno chepuò comprare la nostra vita, i frutti della natura, le semnti prodotte in mllenni di storia dal lavoro dei contadini. Le imprese farmaceutiche inventano le malattie, i petrolieri concepiscono le guerre, mentre nel nome di una democrazia tanto globale quanto gaiamente latitante, anche i fiori piangono. E poi si continu a credere che sia ancora rugiada.