domenica 1 dicembre 2013

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mercoledì 20 novembre 2013

Tutti i ritardi dell'LTE. Il 4G in Italia è ancora bloccato

Il roll-out delle nuove reti è ostacolato da diversi fattori: dalle norme troppo restrittive sui campi elettromagnetici, alla difficoltà di riuso delle stazioni 3G che sono già sature. Senza dimenticare l'iter complesso per l'installazione degli impianti
Antenne Tv Telecoms - Sono tanti i problemi che hanno contribuito al ritardo nella realizzazione delle infrastrutture di rete di nuova generazione. Sono trascorsi 24 mesi da quando in Italia si parla di LTE, ma soltanto in pochi hanno le idee chiare su cosa bisogna fare, pur consapevoli che bisognerà collaborare per riuscire a superare gli ostacoli che impediscono il raggiungimento degli obiettivi che ogni operatore si è imposto.
In questo periodo, soltanto Tim e Vodafone si sono mossi con offerte commerciali e con il reale impegno alla realizzazione di nuovi impianti che ottimizzino la rete 3G e incrementino la rete 4G. ma bisogna analizzare il fatto che si è in ritardo a causa anche di alcuni fattori quali, ad esempio, che i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici in Italia è pari a 6 v/m (volt/metro); una soglia troppo inferiore a quelle accettate in molti altri paesi europei, dove il limite è compreso tra i 20 e i 60 v/m.
Questo forte vincolo ha rallentato notevolmente il numero delle installazioni di nuove stazioni radio "BTS", che erano già quasi sature, con la conseguenza di non potere espandere il proprio campo elettromagnetico. Tutto ciò ha fatto sì che in alcune aree, che risultavano già densamente popolate da impianti, non si sia riusciti ad attivarne di nuovi, limitando così l'espansione delle coperture 3G e bloccando la crescita di quelle 4G. Avendo già saturato i V/m disponibili per singolo operatore su quelle aree strategiche che dovevano consentire non tanto l'aumento di copertura ma il miglioramento della velocità della rete 3G, oggi è pertanto arduo puntare sulla reale crescita del 4G in aree complesse. Aree dove l'aver condiviso gli impianti tra operatori ha portato a scelte difficili su come ridimensionare le coperture, senza per questo penalizzare gli utenti.

Un altro problema è scaturito a causa dei  permessi per potere realizzare gli interventi in determinate aree, come quelle  protette da vincoli in ambito extra urbano e urbano, ad esempio quello paesaggistico o quello della sovrintendenza: basti pensare ai parchi o a quegli edifici storici o alle chiese, dove bisogna attendere oltre 90 giorni per  avere risposte dai varie enti. Altre difficoltà si sono riscontrate in determinati Comuni che, indipendentemente dalla colore politico dell'amministrazione, hanno fatto ostruzionismo. Fortunatamente le normative finiscono per dare ragione agli operatori, che così riescono a installare le antenne nonostante i comitati cittadini cerchino  di bloccare i cantieri. Gli assessori e i sindaci chiaramente inseguono i propri interessi perché  la collocazione di impiant  in  aree di proprietà comunali produce un guadagno per le loro casse e quindi se nessuno si lamenta e "tutto è  lecito", altrimenti si innescano inutili meccanismi di controversie che non portano a nulla, visto che l'impianto dovrà comunque essere realizzato perché la rete "deve crescere".

Un'altra problematica è stata la scelta del vendor al quale affidare la sfida dello sviluppo delle reti in Italia.

Altro  problema  che si è dovuto affrontare in questi mesi è il dimensionamento degli apparati, cioè il numero di Rack, di RRu, di DUGs e di configurazioni da attivare con la nuova tecnologia, per permettere di avere, là dove già presente la copertura UMTS, una maggiore capacità e di conseguenza una migliore qualità del servizio. Quanto detto ha portato ad un rallentamento della crescita del 4G.
Anche se i principali operatori telefonici si sono suddivisi il mercato della telefonia mobile, i vendor pur essendo diretti competitor, si sono "divisi l'Italia".  La sfida maggiore è stata Ericsson vs Huawei, che si sono spartiti il mercato equamente, buttando fuori realtà come Nec e Alcatel, per quanto riguarda il trasporto della rete su ponti radio.
È  andata ancora peggio ai vendor che producono l'intera tecnologia 3G/4G, che si sono trovati in forte competizione tra loro.  Ericsson e Nokia e da qualche anno Huawei, (partner tecnologico di cui molti stati al mondo si fidano), hanno  messo in crisi altri competitor e tutto questo caos tecnologico ha portato un rallentamento della crescita del 4G in Italia, a causa della difficile convivenza delle diverse tecnologie.

Un altro elemento che ha penalizzato la crescita del 4G è stato sottovalutare la gestione delle fasi di questo progetto, che tecnologicamente ad oggi non ha eguali nel panorama industriale italiano.  Mi riferisco ad una particolare fase del progetto, quella degli  "Swap" e dei "Rollout",  che hanno raggiunto numeri che non si erano mai visti in questi anni perché, mentre le reti 2G (gsm900 - dcs1800) e quelle 3G (umts2100 - umts900) sono cresciute nel tempo, le reti 4G (lte800 - lte1800 -lte2600 ) crescono velocemente e le installazioni, una volta messe in esercizio, quando sarà terminata la fase di crescita e sviluppo del 4G, si rischia che la stessa tecnologia sia già vecchia visto che si parla già di 5G.

Si stanno investendo molte risorse economiche sui Rollout e sugli Swap degli apparati vecchi, che di vecchio hanno poco, se consideriamo che per il 3G in certe aree geografiche va bene quello già presente in campo. Altro fattore negativo è stata la scelta delle antenne (Powerwave, RFS, Commscope, Katherin, ecc.) da parte degli operatori. Si è vista da una parte l'uscita di scena di importanti aziende produttrici e dall'altra l'entrata di nuove società, che fino a pochi anni prima non erano neanche presenti nel mercato italiano. Alla fine, per permettere  installazioni di antenne anche dove non necessario, con costi che hanno inciso fortemente sul numero di impianti realizzati ad oggi, il cambio di tecnologia verso apparati e sistemi nuovi ha causato molto spesso un rallentamento dovuto alla mancanza di forniture e di conseguenza il mancato rispetto dei tempi di consegna e di collaudo degli impianti. Tutto ciò non per volere degli operatori ma dei fornitori, con il conseguente rallentamento dell'accesso alla rete 4G da parte degli utenti.

Certamente il 4G è migliore degli standard precedenti, ma la domanda è  "a cosa serve tutta questa velocità?". Rende la vita difficile a chi è abituato al mondo meno caro del 3G, che però non è ancora in grado di dare le velocità " dichiarate" in  aree urbane e tanto meno non sarà mai in grado di farlo in aree extra urbane, per esempio nei piccoli paesini sotto i 20.000 abitanti dove sarà sempre un calvario per il semplice motivo che la rete non è dimensionata per le reali necessità (costa troppo dimensionarla bene nelle città e non si riesce nei paesini,  perché costa tanto il trasporto dati che avviene in varie tecnologie trasmissive: trasmissione via radio, fibra ottica, cavo in rame).

Si cerca di puntare al trasporto dati convergendo verso il full-IP su fibra ottica o su ponte radio, cercando di ottimizzare i costi e valutando bene se muoversi verso una direzione piuttosto che l'altra; questo nelle città che hanno un bacino di utenza superiore ai 30.000 abitanti, ma le realtà inferiori rischiano di essere escluse.

Tutto questo  ha fatto sì che  in appena due anni si venisse a creare una parità tecnologica tra i due colossi Tim e Vodafone, mentre H3G è rimasta indietro tranne che nelle principali città come Milano e Roma dove ha puntato sull'LTE 2600 MHz. Per quanto  concerne  Wind, l'operatore  non è ancora approdato alla sfida 4G pur avendo acquisito le frequenze partecipando all'asta e comunque non sembra essere in grado di ottimizzare la sua rete 3G per soddisfare l'incrementato dei clienti.

In generale, sarebbe meglio ottimizzare le attuali reti 3G bilanciandole nelle aree poco coperte e rendendo migliore la capacità di download e upload dei dati, per permettere agli utenti di navigare realmente a discrete velocità che consentano la fruizione dei servizi maggiormente richiesti, in special modo sui social network.

Allora chi  vuole realmente questo LTE? Tutti, nella forma, e nessuno nella sostanza. Viste le offerte economiche e la copertura attuale si individuano aree  non servite  e si pensa al 4G. le varie telco sono incerte  persino sul tipo di frequenze da utilizzare: se LTE1800 o LTE800 (costato caro in Italia ai danni delle emittenti TV locali) nelle aree che presentano un'orografia complessa e  risultano difficoltose da coprire sia sul piano progettuale che economico.

La tecnologia 4G, in particolare la banda a 800Mhz, sarà utile in futuro per le zone non coperte ma i costi saranno molto elevati e forse irrecuperabili. Insomma, il futuro del 4G non è poi così roseo come qualcuno sta dicendo.

La maggior parte delle offerte 4G non è "flat", ma prevede un massimo di "Gbytes scaricabili in un mese" con un  abbonamento base;  questi  si consumano  velocemente quando si è connessi in LTE, perché essendo il 4G decisamente più veloce rispetto al 3G, permette una capacità di download media di 50/60mbps. Questo comporta, ad esempio, che se  sei  su Youtube e vuoi vedere soltanto lo spezzone di un film o di un documentario, oppoure si apri un contenuto e ti accorgi che non è quello desiderato, nel tempo stesso di aprire la pagina per andare a visionarlo ti rendi conto che è già stato scaricato del tutto, mentre magari non volevi aprire il contenuto o preferivi navigare su altri link. Considerando l'utilizzo medio che gli utenti hanno della rete, questo comporta che i Gbytes a disposizione in un mese, finiscano per esaurirsi in meno di una settimana.

Intanto in Italia i normali utenti si affidano ancora ai sistemi 2G e 3G, rimbalzando da un operatore all'altro, e scegliendo l'offerta migliore proposta in quel momento, ottimisti di una rete UMTS che permetta loro di navigare.

Sembra improprio parlare di sviluppo della rete nel nostro paese.

Quanto fatto fino ad oggi è solo un rispondere alle esigenze politiche, più che alla vera necessità degli utenti.

Concludo parlando di un altro concetto, il "digital divide", cioè portare la rete dati sia 3G che 4G nei paesini di poche anime, dove l'età media è di 75 anni. È un inutile spreco di risorse e di denaro che potrebbe essere ovviato con altre tecnologie più economiche ma non per questo meno valide  (es. Eolo, Linkem, Skylogic, ecc.) Queste tecnologie sono comunque in grado di portare la banda larga nelle aree che soffrono maggiormente della mancanza di infrastrutture.

martedì 19 novembre 2013


A voi un interessante discussione di Osho su cos'è davvero il senso delle nazioni e dei confini...riflettete..

lunedì 18 novembre 2013

Menu ipotetico per tutte le stagioni

Cari lettori, ecco un menù possibile per diminuire acidità o malesseri per tutte le persone (quindi si parla di dieta onnivora).
Buona consultazione:







La facile combinazione degli alimenti: schema esemplificativo

Buongiorno cari lettori,
vorrei proporvi uno schema che ho studiato molto semplice per evitare finalmente stati di "spossatezza" ed "acidità" ma soprattutto per capire il perchè la combinazione degli alimenti è così difficile:




Ptialina (amilasi salivare) un secreto delle ghiandole salivari umane -> prima digestione dei carboidrati ->  trasformati in zuccheri più semplici -> glucosio, fonte primaria di energia
Pepsina (enzimi delle idrolasi pepsinogeno) -> i succhi gastrici -> frammenti più piccoli chiamati peptidi -> digestione parziale delle proteine (enzima proteolitico) svolta con l'aiuto dell'acido cloridrico prodotto dalle ghiandole dello stomaco ->un muco che protegge il tessuto muscolare dall'acido cloridrico. Il valore ottimale di pH al quale lavora è attorno a 1,5-3,5, Può venire inibita tramite un aumento del pH sopra 4-5 oppure con l'utilizzo di specifici inibitori.

Le combinazioni tra acidi e amidi

un acido leggero -> distrugge la ptialina della saliva -> digestione degli amidi si arresta.

Le combinazioni tra proteine e amidi

Minima  percentuale di acido cloridrico (0.003%) -> sospensione del processo di divisione degli amidi (amilolisi),
Amidi hanno bisogno di un ambiente alcalino, le proteine di uno acido

Le combinazioni tra proteine e proteine

NON dovrebbero essere mangiati

  • Carne e uova,
  • Carne e noci,
  • Carne e formaggio,
  •  Uova e noci,
  • Formaggio e noci,
  •  Latte e noci, ecc.

 

Le combinazioni tra acidi e proteine

La pepsina agisce solo in un ambiente acido e la sua azione viene interrotta dagli alcali.
Quando vengono ingerite proteine ->il succo gastrico è più acido ( fornisce così un ambiente favorevole all’azione della pepsina)
MA gli acidi inibiscono la diffusione del succo gastrico e quindi interferiscono nella digestione delle proteine -->distruzione della pespsina -> putrefazione

Le combinazioni tra grassi e proteine

Olio nello stomaco-> ritarda la secrezione del succo per un pasto La presenza di grasso nel cibo diminuisce la quantità di secrezione che viene immessa nello stomaco , di pepsina e di acido cloridrico -> diminuizione del tono gastrico fino al cinquanta percento  per due o più ore.
Cibi grassi:

·         burro e panna
·         i vari generi di oli,
·         le salse,
·          le carni grasse
i cibi che normalmente contengono grasso, come le noci o il formaggio o il latte, hanno bisogno di tempi più lunghi di digestionerispetto a quei cibi proteici che non ne contengono.
MA  verdure, specialmente crude, -> annulla gli effetti inibitori del grasso
Se si mangiano insieme grassi eproteine- > limitazione degli effetti dannosi sulla digestione delle proteine,

Le combinazioni tra zuccheri e proteine

Tutti gli zuccheri -> effetto inibitore sulla secrezione di succo gastrico e sulla mobilità dello stomaco -> zuccheri non vengono sottoposti a digestione nello stomaco -> digeriti nell’intestino.  Da soli -> passati nell’intestino. Consumati insieme ad altri cibi, sia alle proteine sia agli amidi, -> trattenuti nello stomaco
In attesa del completamento della digestione delle proteine ed amidi -> fermentano.
Esempi di zuccheri:
·         gli sciroppi,
·         la frutta dolce,
·         il miele

Le combinazioni tra zuccheri e amidi

La digestione degli amidi -> inizia nella bocca ->continua,
nello stomaco.  Gli zuccheri non vengono sottoposti a digestione né nella bocca e né nello stomaco ma nell’intestino tenue  ->producono fermentazione
ZUCCHERI:
·     
·         marmellate,
·        gelatine
·        zuccheri normalmente in commercio (bianco, scuro, di canna)
·         miele,
·         melassa,
·         sciroppi,
AGGIUNTI AD AMIDI:
·         dolci,
·          pane,
·         pastarelle,
·         cereali,
·         patate,
PRODUCONO FERMENTAZIONE


giovedì 14 novembre 2013

5 Reasons to Practice Pranayama: ovvero perchè praticare il Pranayama...

Cari lettori,
un utilissimo link in lingua Inglese tratto dal commercializzato Yoga Journal che tratta i benefici del Pranayama

5 Reasons to Practice Pranayama

Voglio comunque specificare che non tutte le discipline Yogiche (come lo Yoga Tantrico dell'associazione per la quale faccio parte, ossia Ananda Marga) consiglia la seguente pratica.
Se avete dei dubbi contattatemi pure.
Namaskar e buona lettura.

mercoledì 13 novembre 2013

Generatore di energia magnetica

Cari lettori,
vorrei proporvi un interessante video su YouTube di come per il principio d'induzione magnetica venga fatto passare, per mezzo di un magnete centrale e due bobine poste ad una certa distanza, il flusso di corrente e quindi conduzione.





Buona visione!

martedì 12 novembre 2013

Conoscere i grandi misteri della storia al costo di una pizza: Massimo Polidoro

Cari lettori,
ecco un'utile investimento che vi consentirà di conoscere la verità sugli avvenimenti della storia che ci ha coinvolto. Il noto Massimo Polidoro ci consentirà con quest'opera, di analizzare gli avvenimenti di cui abbiamo ancora oggi dei dubbi:

Polidoro Massimo, il libro: I grandi misteri della storia

Ed il tutto al costo di una pizza...11 euro. Perchè non approfittarne?

Viktor Schauberger: come la natura può aiutare all'evoluzione tecnologica


Buongiorno cari lettori, voglio condividere con voi questo interessante filmato di Viktor Schauberger. Egli viene considerato come uno dei pochi teorici sull'implosione, ovvero di teorie basate su vortici fluidici e dei movimenti nella natura. Egli ha costruito attuatori per aerei, navi, turbine silenziose, tubi auto-pulenti ed attrezzature per la pulizia e la cosiddetta "raffinatezza" di acqua per creare acqua di sorgente, che ha utilizzato come rimedio. Le sue teorie non sono mai state accettate dalla comunità scientifica. Tuttavia, il lavoro di Schauberger rimane una fonte d'ispirazione per molte persone nel movimento ambientalista per le sue osservazioni della natura. In questo video potete notare le sue prove e dimostrazioni:

Viktor Schauberger - Comprehend and Copy Nature



Buona Visione allora!

mercoledì 12 giugno 2013

Il mito delle proteine

La categoria proteine ha assunto negli ultimi anni una connotazione di particolare importanza; in effetti la sua derivazione dal greco protheus indica proprio un qualcosa di importante.
Crediamo però che questo fanatismo nel cercare in maniera quasi ossessiva il cibo iperproteico sia stato spinto da chi ha grande interesse nella vendita di integratori e dalle industrie casearie.
Proprio a causa di questa situazione, se sei vegetariano o vegano oppure ti stai avvicinando ad un percorso di alimentazione naturale, devi far fronte alla fatidica domanda: “Ma come fai con le proteine?”. Beh, non so tu, ma noi siamo abbastanza stanchi di sentirci ripetere questa domanda ogni volta che si intavola il discorso alimentazione con qualcuno che non conosce l’argomento.
Ti prometto che dopo aver letto attentamente questo articolo avrai una visione nuova sull’argomento proteine e saprai esattamente cosa rispondere a questa domanda. Con le informazioni presenti in questo articolo eviterai di commettere gli errori più grossolani che tutti fanno nella dieta e potrai puntare dritto verso la strada che porta alla salute.
Si sente parlare spesso dei tre macronutrienti carboidrati, grassi e proteine. La maggior parte delle diete sono concentrate sulle prime due categorie: diete low carb, diete low fat per esempio, ma in realtà poco si sente dire sulle proteine come costituente principale di una dieta.
Ultimamente diverse riviste scientifiche hanno stabilito  che meno mangi e più stai in salute e vivi a lungo… In effetti è vero che se al nostro corpo vengono forniti gli alimenti adatti e quindi lo si tiene pulito internamente ed efficiente, ha bisogno di poco per stare bene.
Noi parleremo però di ciò che è meno ovvio, ovvero dell’effetto segreto che nessuno ti dice; cioè che mangiando meno assumi anche meno proteine. Quindi qual è la maggior conseguenza di mangiare meno? Il fatto che si consumano meno proteine.
Se guardiamo a popolazioni antiche migliaia di anni come per esempio gli Hunza che vivono in Asia, scopriamo che vivono vite molto lunghe e sane ( la media di vita tra i 120 e i 140 anni ) consumando una bassa quantità di proteine e consumando una dieta prettamente vegetariana. Basti pensare allo stile di vita degli italiani 70 anni fà: consumavano grandi quantità di pasta e cereali e pochi prodotti animali.
I cinesi facevano la stessa cosa con il riso… e vivevano in salute. Questo prima che il consumo di carne, uova e latticini diventasse così intenso e largamente diffuso. Non vivevano certo al massimo delle loro potenzialità, ma l’incidenza delle malattie croniche e degenerative non è neanche da paragonare con quella attuale.
Il corpo umano può facilmente convertire i grassi in carboidrati e viceversa come effetto della maggiore o minore richiesta da parte del metabolismo, creando energia da entrambi. Questo non succede con le proteine.
Le proteine sono un elemento differente dagli altri due in quanto contengono un atomo detto azoto. Il corpo deve mettere in atto dei processi dispendiosi in termini di energia per metabolizzare l’azoto.
Così gli scarti della combustione delle proteine inquinano le cellule… e la nostra salute dipende dalla pulizia interna. Noi soffriamo se abbiamo troppo azoto nel sistema.
E’ stato scoperto che la media degli uomini perde da 25 a 35 grammi di proteine al giorno. Questo è l’ammonatre di cui abbiamo bisogno per ribilanciare il sistema. Senza contare le popolazioni indigene nominate in precedenza che vivono benissimo assumendone anche una quantità inferiore.
Ma come fanno con una quantità così bassa? La risposta è: riciclando. Se mangi meno ricicli di più e il tuo sistema è più efficiente.
Addirittura la FAO e altre organizzazioni mediche internazionali hanno accettato come necessari non più di 30 – 40 grammi di proteine al giorno. L’italiano medio, con il suo stile di vita odierno ricco di cibi animali, consuma anche oltre 100 grammi di proteine di proteine al dì, danneggiando irrimediabilmente la sua salute.
Invece per quanto riguarda i vegani? Abbiamo stimato che mediamente un uomo che pesa da 70 a 80 kilogrammi, che sia vegano stretto e consumi solo frutta, verdura, semi , noci e qualche cereale e legume, ha un introito giornaliero da 40 a 70 grammi di proteine.
La differenza tra le proteine animali e vegetali è che le prime vengono dette “complete” o globulari. Globulari significa  che il corpo umano deve svolgere un gran lavoro e spendere energia per scomporle in aminoacidi, i quali vengono poi effettivamente assorbiti nel flusso sanguigno.
A differenza dei minerali, gli aminoacidi non competono tra di loro per essere assorbiti. Perchè? Perchè nell’alimentazione umana dovrebbero essere scarsi, quindi vengono classificati come estremamente importanti.
Negli ultimi migliaia di anni la struttura del dna umano è cambiata di poco o niente e il nostro metabolismo è strutturato per accumulare gli aminoacidi e i grassi quando abbondano in vista di periodi di scarsità. Oggi però consumiamo ogni giorno grandi quantità di cibo, restandone avvelenati.
L’uomo non è fisiologicamente nè chimicamente strutturato per assorbire le proteine animali; infatti queste creano una forte acidosi all’interno dell’organismo , il quale, per evitare il terribile fenomeno dell’acidificazione del sangue, preleva minerali come il calcio dalle ossa ( osteoporosi ), e dal cuoio capelluto ( calvizia ) per esempio.
Quindi consumando molte proteine necessitiamo di più minerali, considerando però che i cibi odierni inscatolati, denaturati, cotti, ecc sono carenti di minerali, siamo nei guai!!
Ora consideriamo alcuni fatti:
  •  il latte materno ha solo da 1,8 % a 6 % di proteine, ed è il periodo in cui cresciamo di più;
  •   tutti gli aminoacidi essenziali sono presenti nei vegetali a foglia verde, senza eccezione;
  •   in una tazza di spinaci ci sono 5 grammi di proteine in forma di aminoacidi altamente assimilabili;
  •   questi aminoacidi sono completi più di qualunque polvere proteica in commercio;
  •   100 calorie di broccoli contengono 11,4 grammi di proteine, mentre 100 calorie di manzo solo 6,3.



Purtroppo le verdure a foglia verde non sono considerate una fonte di proteine eccellente dall’industria casearia, ci viene detto che sono carenti. Bisognerebbe chiedere al gorilla o all’elefante come fanno a sostenersi con una dieta così carente… ;-)
Negli ultimi decenni ci è stato fatto il lavaggio del cervello sulla quantità di proteine di cui abbiamo realmente bisogno, così che se sei un salutista o un appassionato del fitness acquisti prodotti naturali ricchi di proteine.
Non è triste questo? Chi vuole stare bene e segue i “guru” del welness e della salute consuma ancora più proteine della persona comune, in attesa di un effetto quasi miracoloso.
In effetti un eccesso di proteine subito crea un effetto stimolante e la falsa sensazione di benessere in quanto il metabolismo accelera nel tentativo di eliminare tutto lo scarto tossico; ma in seguito si paga il caro prezzo di un corpo pieno di acciacchi e pesanetmente avvelenato..
Il mito delle proteine è stato così bene inculcato nell’inconscio collettivo che anche se sei vegetariano o vegano vieni messo in una situazione di mancanza: “scusate, sono vegano, ma consumo tanta soia, seitan e prendo polveri naturali ricche di proteine…”.
Un altro errore in cui cade spesso il vegetariano medio è quello di dover combinare gli alimenti come grano e legumi per avere proteine complete. Questo è stato provato essere incorretto, perchè abbiamo il pool aminoacidico completo nel corpo e nel fegato e perchè nessuno mangia solo mais durante la giornata e appunto nei 3 o 5 pasti giornalieri copriamo abbondantemente il fabbisogno proteico; anche il vegano stretto che consuma solo frutta, verdura, semi e noci.
Tutto ciò è stato fatto appositamente per far sentire i vegetariani e i vegani fuori posto, strani e insicuri. In questo modo le industrie hanno avuto successo convincendoci di aver bisogno di cibi iperproteici; di conseguenza compriamo barrette, polveri vegetali, superfood e integratori… e non facciamo meglio di coloro che negli anni ’60 compravano le sigarette pensando che fossero buone per loro perchè c’erano studi medici che dimostravano come le sigarette facessero bene e tutti fumavano; stessa cosa oggi con le proteine.
Poi ci ammaliamo e facciamo la fortuna di altre industrie
Per ultima cosa vorremmo aggiungere un appunto per gli sportivi: anche i bodybuilders più forti non acquistano più di 10 grammi di muscoli sotto forma di proteine al giorno, e siamo generosi.
Quindi se hai bisogno  da 25 a 40 grammi di proteine al dì, più 10 grammi per la palestra, fanno 35 – 50 grammi, e siamo molto generosi. Se mangi abbastanza frutta, verdura, semi, noci, cereali e legumi, coprirai abbondantemente questo fabbisogno.
Approfondiremo questo discorso in un articolo specifico per gli sportivi.
Riassumendo:
  •  L’ESSERE UMANO NECESSITA DI POCHE PROTEINE PER STARE IN SALUTE, DA 20 A 40 GRAMMI DI PROTEINE AL DI’;
  •  MENO PROTEINE ASSUMI E PIU’ STAI IN SALUTE;
  •   IL CORPO RICICLA BENISSIMO E NON DEVI COMBINARE GLI ALIMENTI PER AVERE TUTTI GLI AMINOACIDI AD OGNI PASTO;
  •  FRUTTA E VERDURA CONTENGONO GLI AMINOACIDI ADATTI AL CONSUMO UMANO;
  •  LE PROTEINE ANIMALI SONO FORTEMENTE ACIDIFICANTI E DIFFICILI DA SCOMPORRE E ASSORBIRE;
  •   POLVERI, INTEGRATORI E SUPERFOOD SONO INUTILI E DANNOSI;
  •   LO SPORTIVO ACQUISTA AL MASSIMO 10 GRAMMI DI PROTEINE SOTTO FORMA DI MUSCOLI AL GIORNO.
Sei ancora convinto che ti servano kili di proteine per stare in piedi e portare avanti le tue attività quotidiane al meglio? Chi scrive ha adottato da diverso tempo un’alimentazione vegana prettamente crudista e ne ha tratto solo il meglio in termini di lucidità, salute, energia e spiritualità…

lunedì 10 giugno 2013

La via del NON FARE

Il mondo è pieno di azioni, cioè cose che avvengono continuamente, che si manifestano: il mondo fenomenico.

 ma la percezione di ciò che avviene è tutto.
noi possiamo percepire una certa gamma di fenomeni, ad esempio dello spettro dei colori noi percepiamo solo una certa fetta, non tutti i colori, il nostro occhio, lo strumento che li cattura è tarato su certi colori e i restanti colori esistono o no?
questo vale per i suoni, per le forme, le dimensioni e così via. percepiamo solo una certa gamma di cose e le cose che non percepiamo esistono o no?
certo attraverso alcuni strumenti possiamo "vedere" e conoscere fenomeni fuori dalla portata dei nostri strumenti corporei, ma se ora qui seduto al pc, in mezzo alla natura, sento cinquettare uccellini e vedo il verde degli alberi che mi circondano e si stanno manifestando intorno a me ultrasuoni e colori che vanno fuori dal mio spettro visibile, per me questi fenomeni non esistono, la mia percezione non li percepisce e quindi non ci sono. la mia realtà quindi dipende dalla mia percezione, da ciò che io riesco a percepire.
il concetto può essere spiegato anche con un diapason, che risuona con tutto ciò che vibra alla sua tonalità. il diapason non ha occhi, percepisce il mondo solo e unicamente attraverso le vibrazioni. tutto ciò che lo circonda esiste, per lui, solo se vibra alla sua tonalità. il resto per lui non esiste. ma se si potesse cambiare la tonalità a cui vibra il diapason stesso?
è ovvio che contemporaneamente gli oggetti che vibrano con lui sarebbero ora altri, il suo mondo cambierebbe all'istante e sarebbe circondato da altre cose, vivrebbe in un altro mondo.
questa è la percezione.
questa è la differenza tra inferno e paradiso, gioia o tristezza.
noi esseri umani siamo come un diapason e i pensieri sono le nostre vibrazioni, i pensieri e le emozioni sono intimamente legati e essi condizionano il nostro corpo e anche se non ne abbiamo coscienza condizionano anche TUTTO il mondo fenomenico che ci circonda (apparentemente, perchè in realtà non esiste un mondo che ci circonda, ma ne parlerò in un altro post...)
molti quindi per cambiare il mondo che li circonda cercano di fare mille cose, come se il diapason incominciasse a spostare gli oggetti che lo circondano o cercasse di modificarli o si spostasse lui stesso. ma la realtà del diapason non cambierebbe, ovunque andrà vibrerà sempre con gli stessi oggetti della sua stessa natura. l'unico modo che ha di modificare la realtà fenomenica e cambiare vibrazione.
come si cambia vibrazione? 
a questo tipo di domande spesso ci si chiede che cosa possiamo fare per cambiare, cosa possiamo leggere, ascoltare, che corso possiamo frequentare, che azioni possiamo intraprendere per cambiare?
di solito si brancola nel buio non per mancanza di sforzo, ma perchè si cerca nella direzione sbagliata, non si trova risposta soddisfacente perchè la domanda è sbagliata!!!
non c'è azione che possa portare al cambiamento, perchè agire significa sommare, aggiungere, mentre l'operazione che dovremmo fare è un'operazione di sottrazione.


 

















NON FARE
l'antica saggezza esoterica e religiosa (da religare, cioè riunire, riportare all'unità) sapeva bene questo infatti ad esempio per citare due grandi religioni, quella cattolica ad esempio, dove, nei dieci comandamenti qui sotto riportati:

 1. Non avrai altro Dio fuori di me.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste.
4. Onora il padre e la madre.
5. Non uccidere.
6. Non commettere atti impuri.
7. Non rubare.
8. Non dire falsa testimonianza.
9. Non desiderare la donna d'altri.
10. Non desiderare la roba d'altri.













di tutti i dieci comandamenti solo due sono due azioni da fare, tutte gli altri comandamenti sono cose da NON FARE, non sono azioni, ma non azioni.




ma questo vale anche per i cinque precetti buddisti qui sotto riportati:








Mi impegno ad astenermi dall'uccidere e dal far del male agli esseri viventi.
Mi impegno ad astenermi dal rubare e dal prendere il non dato.
Mi impegno ad astenermi dal far danni con una condotta sessuale irresponsabile.
Mi impegno ad astenermi dal mentire, dall'offendere, dai pettegolezzi e dalle calunnie.
Mi impegno ad astenersi dall'abuso di sostanze inebrianti come l'alcol o droghe che causano negligenza e perdita di coscienza.
non sono azioni, non c'è qualcosa da fare, ma da NON FARE.
e cosa dice la scienza??
direte voi e adesso che cosa ci azzecca la scienza?

 Benjamin libet è un ricercatore che ha dato il via insieme alla sua equipe, negli anni 80 ad esperimenti davvero stravolgenti, nel senso che hanno stravolto il concetto di libero arbitrio che la comunità scientifica prima aveva.

cosa ha scoperto libet?

S-----R

mettiamo che "S" sia uno stimolo esterno, come lo sparo di una pistola per un atleta che deve correre i 100 metri. "R" sta per la reazione corporea, cioè quando il corpo reagisce allo stimolo esterno. ebbene libet ha cercato dove si collocava "C" cioè quando si diveniva coscienti dello stimolo esterno, cioè quando nell'esempio, il corrdore diventava cosciente dello sparo, aspettandosi che essa si sarebbe posizionata tra S e R anche se non si sapeva esattamente dove. ebbene i risultati ottenuti da TUTTI i suoi e successivi esperimenti sono sconvolgenti perchè la coscienza si posizionava sempre dopo la reazione.

S----R--C

il gap da lui trovato è ormai conosciuto molto bene, diveniamo coscienti di un evento esterno a noi nell'arco di qualche decimo di secondo, entro comunque il mezzo secondo, ma la nostra reazione fisica avviene prima, tra il decimo di secondo e i due decimi di secondo, questo ci salva la vita in macchina, nella frenata.

eppure se ad una persona che viaggia in auto a velocità sostenuta che si trova all'improvviso un bambino di fronte che gli attraversa la strada e frena bruscamente, chiedessimo se ha frenato dopo che ha visto il bambino, la persona risponderebbe di si, come se chiedessimo al corridore se è partito dopo che ha sentito lo sparo anch'esso risponderebbe di si. come mai? perchè il GAP tra R e C e talmente minimo che non ne siamo coscienti, quindi dopo pensiamo di avere reagito ad uno stimolo di cui siamo divenuti coscienti prima di reagire, eppure così non è.

che significa?

che ogni azione che facciamo, ogni parola che diciamo non siamo noi, in coscienza, a deciderlo, perchè essa arriva dopo, dimostrato!! infatti molti dubbi sono stati sollevati dall'ambiente scientifico sull'illusione della libertà umana e del libero arbitrio, perchè questi esperimenti dimostrano di fatto l'illusorietà della libera azione.


quindi cosa rimane all'essere umano però anche in quest'ottica?
se la mia coscienza arriva dopo che io reagisco cosa posso fare?

 interrompere la reazione allo stimolo tentare di NON FARE, ciò che automaticamente il mio corpo stava per fare...

questa è la prima cosa che paradossalmente posso fare, e la secondo cosa è cercare di avvicinare C a R cercando di arrivare a sovrapporle.

il risveglio è questo:

C--S---R

il risveglio di cui tanto si parla si tratta di essere già coscienti, l'evento esterno ci trova già coscienti.

ma per arrivare a questo ci sono molti passaggi intermedi che richiedono sforzi interiori e lunga osservazione.
ma questi sforzi non sono cose da fare, anzi spesso e volentieri sono cose da NON FARE.
                                         C                                                      C
S---R--C    S---R-C    S---R       S---CR     S--C-R    S-C--R    S---R    CS---R    C-S---R    

C-----S---R

se proprio c'era bisogno di un approccio più schematico e mentale al risveglio, alla comunione col tutto.

per onor di cronaca noi ci arriviamo adesso, ma gli yogi e i mistici, gli esosteristi e i religiosi lo dicevano da sempre che l'uomo agiva in modo meccanico, che dormiva, che non era cosciente delle sue azioni!!!

ma quindi che significa tutto ciò?
se non siamo mai stati consci delle azioni che facevamo, perchè dovremmo pagare, soffrire per azioni fatte non da noi, ma in modo meccanico?

che scopo ha la vita?
queste sono domande importanti:

NOI NON PAGHIAMO PER NULLA, non esiste punizione o debito, esiste solo un unico cammino verso la coscienza, divenire coscienza, percepire, divenire la stessa percezione....

non esite neanche sofferenza, ma è un difetto percettivo, dovuto dal GAP di cui sopra si parlava, questo fatto è dimostrato da tutti i risvegliati del mondo nelle varie epoche, tutti concordano su un punto, sul fatto che il mondo è bellezza e che è tutto pace e armonia, felicità e gioia...

la strada è segnata...sta a noi seguirla

il saggio può solo indicare la strada o come direbbe Gurdjieff, nessuno può pisciare al posto tuo!!!

martedì 5 marzo 2013

Il Quarto Addestramento alla Consapevolezza

Consapevole della sofferenza causata dal parlare senza attenzione e dall'incapacità di ascoltare gli altri, mi impegno a coltivare la parola amorevole e l'ascolto compassionevole allo scopo di alleviare la sofferenza e promuovere la riconciliazione e la pace in me stesso(a) e fra gli altri - persone, gruppi etnici e religiosi e nazioni. Sapendo che le parole possono essere fonte di felicità o sofferenza, mi impegno a parlare in modo veritiero, usando parole che ispirino fiducia, gioia e speranza. Quando in me si manifesta la rabbia, sono determinato(a) a non parlare. Praticherò la respirazione consapevole e la meditazione camminata per riconoscere la mia rabbia e osservarla in profondità. So che le radici della rabbia possono essere trovate nelle mie percezioni erronee e nella mancata comprensione della sofferenza in me stesso(a) e nell'altra persona. Parlerò e ascolterò in un modo che possa aiutare me stesso(a) e l'altra persona a trasformare la sofferenza e a trovare una via d'uscita dalle situazioni difficili. Sono determinato(a) a non diffondere notizie di cui non sono sicuro(a) e a non pronunciare parole che possano causare divisione o discordia. Praticherò la Retta Diligenza per alimentare la mia capacità di comprensione, amore, gioia e inclusività, e trasformare gradualmente la rabbia, la violenza e la paura che giacciono nel profondo della mia coscienza

Aforisma del nuovo millennio...

Uno può vendere anche (come diresti tu) le salamelle che camminano non è necessariamente una cosa utile o che esiste veramente può anche essere una cazzata che non esiste Esempio: guardiamo "il male" le teorie complottiste funzionano dal punto di vista del marketing il valore aggiunto è il sapere aggangiarsi alle paure della gente guardiamo qualcosa di più normale GMAIL il valore aggiunto è essere una email che (1) funziona bene e (2) è integrata con decine di altri servizi facili da usare da TUTTI [Cit.]

giovedì 21 febbraio 2013

Le dimissioni del Papa...

Le dimissioni di Papa Ratzinger non sono un affare solo interno alla Chiesa Cattolica. Sono il segnale che nulla sarà più come prima. Per tutti.

Non è importante se si è fedeli o meno, ognuno sente profondamente che i mutamenti che scuotono il mondo vanno di pari passo con un crescente senso di disagio e smarrimento interiore uniti ad un fermento di attesa per qualche cosa di nuovo che è li da venire. Ma non è ancora chiaro cosa.

Il Papa e la Chiesa sono stati per 2000 anni la proiezione esterna di un bisogno atavico dell'Uomo alla continua ricerca del senso della propria Esistenza. L'animo umano da sempre ha cercato e si è dato delle
risposte e di volta in volta si è creato le teorie che maggiormente hanno soddisfatto e lenito quel senso di profonda precarietà e mistero che circonda la propria Vita in questo mondo.
Qual è lo scopo dell'Esistenza? La Chiesa Cattolica tra tutte è stata quella che maggiormente ha ovviato a questa risposta, rimandando ogni considerazione a ciò che sarà dopo la morte. Paradiso, Purgatorio e
Inferno. Questo rinvio, questo stop alla ricerca di risposte, è servito a nutrire la pigrizia e a rimandare a piani superiori la questione.
Questo da una parte ha agevolato l'annichilimento del Pensiero, ha dato un senso alla condizione di sofferenza in cui l'Uomo si è spesso trovato, lo ha nobilitato al lavoro, ma non alla ricchezza. E molto
altro su cui ciascuno ha il suo personale Punto di Vista.


Oggi dopo 2000 anni, questa impostazione che pur con molte criticità, per lungo tempo è stata sufficiente a miliardi di esseri Umani, per mettersi in pace con il senso della propria Vita, non ha più FORZA. Quella "forza" di cui ha parlato il Papa ieri al Concistoro, non è solo la forza fisica di un uomo che ha raggiunto gli 85 anni e che sente addosso il peso degli eventi, ma la dichiarazione di chi si Accorge che ciò ha resistito per tutto questo tempo nei Cuori degli Individui si è affievolito a tal punto da mettere in "crisi" l'intero Sistema.

Che fare? Sempre che si possa fare qualcosa.
La saggezza suggerirebbe un cambiamento, un adattamento a questo nuovo "sentire" degli Individui. Ma come potrà chi ha scelto un dogma come fondamento della propria missione rinunciare ad esso? Il precetto della Chiesa è stato ben riassunto da una delle sue Sante più agguerrite, Giovanna d'Arco la quale coniò il celebre slogan: "chi mi ama mi segua!".
Certo tutt'altra energia trasmetterebbe un più semplice "ti seguo perché ti amo". In questo caso non sarebbe difficile invertire i ruoli, e consentire anche alla Chiesa oggi di fare un'autentica professione d'Amore per i propri fedeli e cominciare a guardare oltre quello che già crede di sapere di essi. Ma è troppa la paura di perdere Potere su di loro, è troppa la paura di non essere abbastanza "forti" da poterli rinfrancare senza sentirsi fare un sacco di domande, le cui risposte risuonerebbero paurosamente vuote. La paura spesso impedisce di fare la cosa giusta. E' la paura di chi vuole avere Ragione e non è disposto ad ascoltare nulla e nessuno. è la paura di non essere amati per quello che si è davvero. E solitamente chi non si lascia amare per quello che è, a sua volta è incapace di Amare il prossimo. Esso non potrebbe mai accettare che qualcun altro sia in grado di amare ciò che egli non ama di Sè.
Il gesto del Papa, lascia sgomenti non tanto per le ragioni più o meno plausibili con cui è stato giustificato, bensì per la tragica resa dei conti che rappresenta. E' finito il tempo in cui bastava CREDERE e si sta facendo spazio una Nuova Epoca nella quale sarà sempre più forte la spinta interiore al
"CONOSCERE". Ma attenzione non si confondano queste parole come mero esercizio dell'intelletto Umano a scapito della fede.
Il Conoscere verso il quale si dirige l'Umanità che non ha mai smesso di essere bisognosa di riposte, che ha molta più fame e sete di Spirito di quanto non si possa immaginare, è un ritorno alle origini a quella domanda lasciata senza risposta per millenni: "Conosci Te stesso? Se conosci Te stesso conoscerai Dio e l'Universo".
Questa è possibile sia la nuova sfida per l'Umanità, una strada nuova che porta necessariamente a
considerare il "dentro di Sè" come elemento costitutivo del "fuori da Sè". Del resto fu proprio Gesù a dichiarare "Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne ricostruirò un altro non
fatto da mani d'uomo" (Marco 14, 58). Il tempio di cui Gesù parla non ha nulla a che fare con gli edifici ma è il Tuo Tempio Interiore. Ciò che Sei. Se tu Sai chi Sei non importa che qualcuno cerchi di distruggerti, ti basterà poco per tornare inevitabilmente ad Essere ciò che Sei.
Queste parole suonano sempre profonde e POTENTISSIME, nessuna di queste parole è MAI priva di FORZA. Ma vale per tutto ciò che Gesù ha detto e che molto spesso è stato dimenticato o travisato e modificato da chi ha pensato di rappresentare il suo messaggio nel Mondo. Prima o poi tutto sarebbe accaduto, e questo è quel momento. Nulla sarà più come prima. Questo lo sentiamo profondamente e oggi più che mai toccherà a ciascuno
essere protagonista di questo Cambiamento. Non sento che questo momento di difficoltà della Chiesa possa rallegrarmi né appagare un senso di rivalsa sulle mie ragioni.

Ciò che sta avvenendo nel mondo è un avvertimento e un'occasione allo stesso tempo e come tale deve essere
rispettato, ascoltato e capito. Le dimissioni del Papa non sono l'unico messaggio. Sarà inevitabile poi dividerci sulle ragioni della decisione del Pontefice, quelle ufficiali della stanchezza e quelle ufficiose che ipotizzano pressioni dei gruppi di Potere Mondiale che detengono di fatto il patrimonio finanziario del Vaticano e di tutta la Chiesa i quali, si dice, non abbiano accettato di buon grado la decisione di
Ratzinger di ritrasferire tutte le ricchezze in Vaticano. E per questo hanno dimostrato di essere disposti a tutto, ma soprattutto di avere la forza, loro si, di imporsi anche sul Papa. Ma ahimè neppure lor signori, potranno fare molto per fermare il Cambiamento in atto.

Gli eventi che accadono attorno sono come un rumore forte che cerca di svegliarci. Più non ci sveglieremo più il rumore e gli eventi saranno forti. Una parte sempre più grande del nostro Essere Umani, ci chiede di Accorgerci di chi siamo davvero. Se ci riusciremo sarà una Nuova Epoca di prosperità, armonia, amore e condivisione, se falliremo il cerchio della Schiavitù si richiuderà un'altra volta ai polsi.

lunedì 14 gennaio 2013

Inventare le malattie

Cosa intendo per “invenzione delle malattie“?

Intendo il dare un nome ben preciso a un insieme di sintomi, in modo poi da poter fornire una cura standardizzata per tutti coloro che sperimentano questi sintomi, cura completamente tesa a “spegnere” il sintomo, disinteressandosi completamente della causa che lo ha scatenato…
Dando un nome preciso all’insieme di sintomi, si crea una malattia, in questo modo il medico alla domanda “che cosa ho?” potrà rispondere “Gastrite” invece di “Una infiammazione della mucosa gastrica… “

La seconda risposta darebbe adito ad altre domande del tipo “ma da cosa è provocata?” invece la prima, “gastrite”, è una risposta definitiva, è una malattia, e nella mente di molte persone, purtroppo, esiste la convinzione che le malattie si prendano senza apparenti motivi, per semplice sfortuna…
Quindi l’unica cosa da fare, quando hai una malattia, è curarla seguendo la cura relativa… Nel caso della gastrite un buon antiacido andrà benissimo…
E in tutto questo processo la vera causa del problema non viene neppure cercata!

Un altro caso interessante è quello del bruxismo.

Ecco come lo definisce Wikipedia:

“Il bruxismo (dal greco βρύκω o βρύχω (brùko), lett. “digrignare i denti“) consiste nel digrignamento dei denti, dovuto alla contrazione della muscolatura masticatoria, soprattutto durante il sonno. Generalmente viene considerato come una parafunzione, ovvero un movimento non finalizzato ad uno scopo. Il digrignamento perdura per 5-10 secondi e, durante la notte, questo evento può ripetersi varie volte. “

Ed ecco identificata la malattia e la sua cura: il bite.

bite bruxismoIl bite è un oggetto di gomma che chi soffre di bruxismo può mettere in bocca prima di addormentarsi, in questo modo quando si troverà a digrignare i denti questi non si usureranno in quanto il bite manterrà le sue ganasce isolate tra loro

E ora ovunque si possono trovare pubblicità del tipo:

“Tu bruxi? Non preoccuparti è normale! Lo fanno milioni di italiani… Devi solo utilizzare il nostro bite e il problema è risolto!”

E così, senza che nemmeno ce ne accorgiamo, dentro alle nostre menti cresce l’idea che il bruxismo sia qualcosa di normale, che noi semplicemente abbiamo la sfortuna di avere, e la soluzione è acquistare un bite. Punto, nient’altro!

    Questa è l’invenzione delle malattie: collegare a un insieme di sintomi che può avere cause diverse una sola soluzione, coltivando l’idea completamente sbagliata che la malattia sia un qualcosa che arriva senza motivo, che arriva per pura sfortuna, che non dipende per nulla dalle nostre abitudini sbagliate!

In questo modo le industrie si assicurano grandi guadagni:
nessuno ha l’interesse a diffondere per esempio la notizia che il bruxismo è causato principalmente dallo stress, che è una manifestazione di rabbia repressa, che lo si può ridurre fino ad eliminarlo, lavorando un poco su se stessi, facendo più sport, imparando a scaricare la rabbia, facendo una piccola meditazione quotidiana etc… Tutto ciò non farebbe guadagnare nessuno! Invece il bite ogni tot mesi è da cambiare in quanto si usura e questo sì che è un ottimo business che tiene legato il cliente per tutta la vita!

Stesso discorso per la gastrite,
è controproducente insegnare alle persone a cambiare dieta, ad evitare i cibi dannosi per la salute, a fare piccole sedute di meditazione per scaricarsi dallo stress della giornata, a perdonare il prossimo per evitare di coltivare acidità dentro di se etc. Molto molto meglio consigliargli un farmaco che dovranno assumere per sempre, farmaco che a lungo andare provocherà nuovi problemi che saranno risolti con nuovi farmaci e cosi via: un business perfetto che si rinnova di mese in mese! ( tra l’altro esistono alternative naturali ai farmaci per la gastrite)

La domanda giusta da porre al medico non è “Quale malattia ho?” ma piuttosto “Da cosa sono provocati i sintomi che sento? Cosa posso cambiare delle mie abitudini per eliminare la causa dei miei mali?“

    Le malattie non ci arrivano a caso, la gastrite non è un virus che aleggia nell’aria, non ci passiamo accanto e zac, iniziamo a soffrire di gastrite… La gastrite è una infiammazione della mucosa gastrica che può essere provocata da numerosi fattori, sui quali però possiamo intervenire eliminandoli!

Quindi la frase “Io soffro di gastrite” è da cambiare in “Io faccio qualcosa che mi provoca gastrite…” c’è una grande differenza

giovedì 10 gennaio 2013

Appunti del seminario Fruttalia Presso BIG SECRET (Via Guastalla 13 Torino)


• L’uomo sapiens sapiens viene inserito nelle categorie tra i vegetariani • L’apparato digerente parte dalla bocca fino all’ano • Non siamo in grado di distruggere le macromolecole della carne in quanto non disponiamo degli enzimi necessari • Noi abbiamo il “dovere” nutrizionale di mangiare cibi vivi e con semi • E’ utile leggere il libro di Armando D’Elia – Alimentazione Umana, miti e realtà • Si pensi solamente che le cause di morte oggi nel “primo mondo” sono: cuore, polmoni, diarrea • La regola per la verità consiste in: +OSSERVAZIONE –RAGIONAMENTO • L’alimentazione non è oggi come oggi un atto intelligente ma istintivo perciò dobbiamo mangiare quando abbiamo fame. • Cosa sono le proteine? Catene di Amminoacidi (cioè sono dei mattoni). Questa catena è aggrovigliata. Quanti amminoacidi mi servono per la proteina? Possiamo creare diverse combinazioni. Il corpo umano, difatti, è formato da 30000 proteine diverse. Ma perchè bisogna mangiarne pochi attraverso la carne? • Appena nati i bambini bevono esclusivamente latte, quindi solo da un alimento. Con questo il neonato crea tutta la sua struttura • Importante pensare che PROTEINAAMMINOACIDO (in particolare dobbiamo prendere il singolo amminoacido per costruire le proteine che mi servono). Quindi che senso ha il consumo di carne se non contiene tutti gli amminoacidi essenziali? • Invece la frutta è un alimento predigerito: contiene acqua (70% circa), fruttosio, sali minerali ed enzimi. Si dice che è predigerito in quanto si ferma pochissimo nello stomaco • Importante pensare, inoltre, che CARBOIDRATI->ZUCCHERI COMPLESSI (solo dopo, in particolare nello stomaco, diventano amidi). Sono dannosi in quanto faccio fatica a scomporli. • Importante anche pensare che il LATTE non serve. Berlo toglierà calcio alle ossa. Perchè questo? L’essere umano non ha la capacità digestiva per il latte ed allora quest’ultimo crea acidità nello stomaco. Questa acidità, se non vengono presi provvedimenti, verrà trasferita nel sangue e produrrà sintomi di malessere. Quindi lo stomaco deve essere il più alcalino possibile. Quindi essendo un organo intelligente andrà a togliere dei minerali, tra cui il calcio, per andare ad alcalinizzarsi. Ma dove viene preso il calcio? Proprio dalle ossa! Ed è per questo che nasce l’osteoporosi. Insomma per mantenere un certo equilibrio bisogna assumere minerali come il Magnesio. Basti pensare solo che in natura il guscio dell’uovo è fatto di calcio ma guarda caso la sua consistenza è definita dal magnesio • Passiamo al discorso relativo alla vitamina B12. Le vitamine, in generale, sono degli acidi. In particolare la B12 è essenziale per la nostra vita. Molti dicono che carne è impossibile assumerla. Addirittura la vitamina B12 che troviamo come integratore può essere estratta dal Cobalto (che è nociva e si trova nei muscoli degli animali). Questo ci fa capire che la vitamina B12 non serve integrarla perchè l’abbiamo internamente. Abbiamo invece bisogno dell’acido folico (che si trova nella verdura a foglia verde) in quanto è un catabolizzante e serve per assorbire la vitamina B12. • Come si può verificare lo stato di tossemia di una persona? Semplicemente attraverso la patina biancastra che compare sulla lingua di prima mattina quando il corpo ha effettuato la disintossicazione. • Ritornando al concetto delle proteine, come si fa a capire il reale fabbisogno oggi? Addirittura nel 1945 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) stimava un fabbisogno di 10g/1Kg, oggi siamo giunti alla verità ossia che ce n’è bisogno solo di 0,3 g/1Kg! Sembrerebbe che gli alimenti ricchi di proteine in natura siano: spinaci, legumi, pomodori e mela! • I vegetariani, rispetto ai vegani, hanno una “pecca”, ossia il consumo di pasta che comunque è nocivo per il nostro sistema digestivo. Ma anche il riso BIANCO non è da meno! Difatti quest’ultimo è molto ricco di amido. Si pensa addirittura che quando venga masticato emetta tossine di difesa e queste vengono scaricate a livello di diarrea. • Per vivere chiaramente abbiamo bisogno di energia. E’ la nostra benzina. Ma il nostro organismo è una fabbrica di stoccaggio, ossia i rifiuti (o il cibo in eccesso) viene depositato per esempio sotto forma di grassi o addirittura sulle articolazioni. Perchè inoltre compare un senso di spossatezza quando ho concluso di mangiare? Perchè quando digerisco, tutta l’energia è incentrata sul sistem digerente. • Da dove proviene la flatulenza? E’ una reazione interna di gas dovuta principalmente ad un eccesso di muco nell’intestino. Attenzione, il muco serve come protezione per lo stomaco altrimenti di brucierebbe con il suo stesso acido. Quando però si ha un eccesso di muco ed ho anche tossine, queste ultime vengono bloccate dal muco e generano all’interno dell’organismo uno stato di malessere. • Diffidate dagli integratori di vitamine! In quanto non vengono propriamente assimiltati e quindi vengono eliminati attraverso le urine. • PASSAGGI UTILI PER DISINTOSSICARSI: 1. ELIMINO LA CARNE 2. OSSERVO CHE SUCCEDE 3. ELIMINO UOVA E FORMAGGIO 4. ELIMINO CEREALI 5. ELIMINO LEGUMI 6. MANGIO FRUTTA E VERDURA • Come posso fare una corretta autodiagnosi? Solo con il digiuno (meglio nel periodo di vacanza in cui si è più rilassati). Sarebbe meglio solo acqua per almeno 3 giorni. Poi osservo la mattina il colore della mia lingua. Se la patina che si forma è scura significa che ho un eccesso di consumo di carne. Nel caso risulti essere bianca ho un eccesso di amido nel corpo e quindi di muco. • Cos’è la Leucocitosi digestiva? È una malattia che è dovuta all’innalzamento dei globuli bianchi (leucociti). Significa che c’è un’infezione in atto. • Comunque, per chi diventa vegano fruttariano è sempre consigliabile mangiare un frutto per volta ma verdura a volontà in quanto è neutra. • Ricordarsi inoltre che i cosiddetti “crampi allo stomaco” non indicano il vero senso di fame. In questo caso è solo il corpo che attraverso il sistema digerente sta creando un eccesso di muco per il trasporto di sostanze tossiche. L a vera fame inizia dalla bocca con la salivazione.

mercoledì 9 gennaio 2013

Il digiuno terapeutico


La parola digiuno non passa mai inosservata e il suo significato evoca sempre emozioni e pareri contrastanti. La cosa certa è che molti sono i luoghi comuni che cercano di screditare questo efficace strumento di guarigione fisica e mentale utilizzato da sempre in tutte le culture. Ridurre l’assunzione di cibo fino alla sospensione totale (temporaneamente) è un atto che facciamo d’ist into quando non stiamo tanto bene. Molti animali quando sono feriti o ammalati rifiutano il cibo per curarsi e guarire prima. Il concetto di cura è insito nel digiuno che in effetti è in grado di portare sollievo a molte malattie croniche e degenerative, e ad una molteplicità di disagi fisici, primi fra tutti i disturbi digestivi, le intolleranze, il sovrappeso e l’obesità . Opinioni contrarie al digiuno dicono che è inutile e pericoloso perché attraverso di esso non si bruciano grassi, ma si perdono solo proteine e quindi muscoli. Di solito questa critica viene sempre accompagnata da un’altra che spaventa ancora di più: dopo il digiuno si riprendono tutti i chili persi con gli interessi; non con le proteine ma con il grasso! Il meccanismo sarebbe il seguente: digiunando non si introducono zuccheri e siccome il cervello funziona a glucosio, l’organismo, per averne, attiverebbe un meccanismo di sopravvivenza chiamato gluconeogenesi, che come dice la parola stessa, serve a creare nuovo glucosio attraverso, però, lo smantellamento delle proteine (muscoli). Documentandomi ho inteso che questo meccanismo certamente esiste, ma può insorgere solo nei digiuni totali molto prolungati e senza i dovuti accorgimenti. Le cose, in realtà, stanno un poco diversamente. Dal momento che gli zuccheri non sono più introdotti con il cibo, l’organismo attiva un meccanismo di sopravvivenza generando una sostanza, a partire dallo smantellamento dei grassi, che va a sostituire egregiamente il glucosio. Il meccanismo si chiama chetogenesi, e la sostanza prodotta è il D-beta-idrossibutirrato, un componente dei corpi chetonici. Uno studio pubblicato nel 1981 e consultabile su PubMed, il sito che raccoglie la letteratura medico scientifica mondiale, afferma che “l’adattamento metabolico dell’uomo al digiuno, semidigiuno e restrizione dei carboidrati è un meccanismo complesso e coinvolge ormoni, substrati e tessuti. In particolare, la produzione di chetoacidi, acido beta-idrossibutirrico e acido acetoacetico, per sostituire il glucosio come principali carburanti per il cervello dell’uomo a digiuno, rappresenta la chiave di svolta per il risparmio proteico”. Un altro studio del 2001 afferma che “la chetosi, caratterizzata dall’aumento nel sangue di D-beta-idrossibutirrato e acetoacetato, è il principale meccanismo chiamato in causa per la sopravvivenza dell’uomo a digiuno, in quanto i chetoni rappresentano substrati energetici cerebrali alternativi al glucosio e proteggono i muscoli dalla degradazione necessaria per la sintesi di glucosio”. Inoltre, continua lo studio, “sorprendentemente il D-beta-idrossibutirrato rappresenta anche una più efficiente risorsa di energia per il cervello, per unità di ossigeno”. Nello studio si fa riferimento anche al fatto che i chetoacidi possono avere utilità per contrastare il danno da radicali liberi, cosa che giustificherebbe l’aspetto disintossicante e rigenerativo dei digiuni. Ho letto che nel 2003 altri ricercatori hanno pubblicato l’ennesimo studio in cui in un organismo a digiuno “il D-beta-idrossibutirrato, sostituisce il glucosio come carburante principale per il cervello, riducendo la sintesi di glucosio dal fegato e dal rene e permettendo, in tal modo, il risparmio dei precursori, gli aminoacidi di origine muscolare. In questo modo un uomo di 70 chili sopravvive al digiuno per due-tre mesi, invece di alcune settimane, mentre un uomo obeso può sopravvivere molti mesi. Senza questo meccanismo metabolico adattativo l’Homo Sapiens non avrebbe potuto sviluppare una massa cerebrale così abbondante. Studi recenti hanno dimostrato che il D-beta-idrossibutirrato non è un semplice carburante, ma un supercarburante, dotato di maggiore efficienza nel produrre ATP rispetto al glucosio e agli acidi grassi. Come si comprende facilmente, quindi, spesso sentiamo sui digiuni affermazioni contrarie solo da parte di chi, evidentemente, non solo non ha mai vissuto l’esperienza di un digiuno volontario, ma nemmeno lo ha mai visto fare. Probabilmente non ha neanche mai parlato seriamente con qualcuno che lo ha fatto o con qualche medico o terapista esperto di digiuni. Un’altra cosa su cui è bene chiarirsi è che c’è una grande differenza fra un digiuno volontario (scelto liberamente) ed un digiuno imposto. In caso di imposizione (povertà, carestia, guerra, disastro ambientale, interventi chirurgici e ospedalizzazione, preparazioni ad esami clinici, ecc..), nella mente e di conseguenza nel corpo della persona comune, non si attivano gli stessi processi emozionali ed ormonali che si attiverebbero nel digiuno praticato per libera scelta. In questo ultimo caso, il digiuno è sostenuto da motivazioni che possono essere diverse ma che sono comunque riconducibili a scopi di disintossicazione, guarigione, dimagrimento, superamento di periodi difficili della vita, autodisciplina mentale, superamento degli schemi di at taccamento al cibo, meditazione e ricerca spirituale. Anche se digiunare di per sé non significa automaticamente evolversi spiritualmente, essere contrari al digiuno a priori, e senza conoscerlo, è certamente indice di pregiudizio e chiusura mentale. Il digiuno è uno strumento potente che va usato con sapienza perché altrimenti a volte può portare anche ad indebolirsi, specialmente quando la pratica viene svolta senza i presupposti della giusta motivazione, della buona tecnica e senza possedere i requisiti fisici richiesti.

La mia nuova vita da "Yogino"


Alla veneranda età di 29 anni non pensavo di ritrovarmi qui nello scrivere un “trattato” sulle similarità tra la disciplina Yogica e l’alimentazione prevalentemente crudista. Affermo ciò in quanto se dovessi solo pensare a circa 3 anni fa non avrei nemmeno immaginato di essere così positivamente coinvolto in questi ambiti così facili da essere criticati all’occhio del “popolo” ma così affascinanti per me. La mia vita si può definire come un “uragano” di eventi. Molti positivi, molti interpretabili ed altri non proprio felici. Ma come menzionato prima siamo qui, in questa vita, per perseguire sotto la guida di un Karma, delle esperienze che costruiranno la nostra “forma mentis”. E proprio di questo vorrei parlare, ossia di come è possibile oggi con un grado di consapevolezza maggiore cambiare credenze ed evolversi possibilmente verso una vita o uno stile di vita più consapevole. Ultimamente sento sempre di più la frase “siamo quello che mangiamo” ed onestamente mi permetto di dare assolutamente ragione visto che l’ho “provato sulla mia pelle”. Il modo in cui mangiamo, la quantità che assumiamo, la frequenza con cui ci sforziamo di mangiare contribuisce al nostro stato di salute generale oltre che al nostro rapporto con gli altri. Nelle mie ricerche non cerco assolutamente un “elisir di lunga vita”, bensì una vita per vivere in maniera dignitosa questa vita nel rispetto del nostro “compagno corpo” e verso gli altri. Esiste una regola, che citerò successivamente nella trattazione che afferma V=F-O dove V: Vitalità , F=Forza , O= Ostruzione Non voglio fare il matematico, ma tengo solo a precisare come questa banale formula da un punto di vista biologico abbia un fondamento inequivocabile (un pò come la Legge di Ohm per gli ingegneri). Difatti, senza un corpo perfettamente (parola ideale) pulito o libero da eventuali intossicazioni ed inquinamenti è difficile che ci sia la giusta connessione con la mente che porta in questo dualismo alla ricerca della spiritualità e del divino. La tesi vuole trattare in maniera inscindibile come sia necessario fare attività fisica, ancora meglio un’attività che stimola in maniera sana tutti gli apparati e sistemi interni (tra i quali quello endocrino) ed un’alimentazione precisa per l’individuo o quantomeno adatta alla vera natura dell’uomo. Pensate stia facendo il “venditore” o il “saputello”? Lo pensavo anche io quando, anni or sono, si voleva proporre la stessa idea nei miei confronti. Praticare Yoga? Mah, è un pò da femmine. E’ troppo lento. Non sviluppa un bel nulla. E poi io amo l’azione, agire, stare “sul pezzo”. Mangiare vegetariano? Possibile che il solo “verde” può nutrirti? E se diventi come le modelle? Anoressico? E poi le proteine? Dove sono? Meditare? No, non ce la faccio. Mi addormento. Sono troppo preso dalle mie “cose”. Poi mi distraggo facilmente. Digiunare? No, ma stiamo scherzando? Io che sono nato nel “primo mondo” dovrei essere onorato a mangiarmi ovunque mi trovo un bel panino con la mortadella o una fettona di panettone. Sono tutti degli estremisti queste persone! E’ proprio vero come si può cambiare modo di vedere le cose solo sbagliando! Da anni ho praticato atletica leggera, arti marziali e poi palestra. Mi è sempre piaciuta l’attività fisica e forse era anche una via per “sfogare” l’aggressività. Anche la postura (e non ben trascurabili problemi di salute) demarcano questa cosa. Volevo la prestazione al massimo, ero portato a “gonfiare il muscolo” per mostrarlo al pubblico e mi allenato intensamente dai 3 ai 5 giorni alla settimana. Ero un cultore delle diete IPER-proteiche a basso valore di carboidrati, inserendo (vuoi anche per discendenza meridionale) frutta e verdura (in quantità accettabile). Ero sempre in viaggio per affari, quindi qualche volta mi capitava di dover mangiare di fretta e per non perdere Kg di massa muscolare ricorrevo spesso ad integratori commerciali. L’attività fisica non mi lasciava pace, era oramai un intenso stress; un richiamo quasi all’attenti, a non mollare ad essere duro. Viaggiavo da New York a Saigon, non escludendo che non era un viaggio di piacere ma una vera e propria arte di comunicare concetti tecnici a persone di altri paesi in una lingua franca come l’inglese. Lo stress mi ha portato, alla fine a problemi seri come “prolasso rettale” e “bruxismo” oltre che un calo estremo di vitalità. Pensavo fosse solo il fuso orario, invece era proprio il modo in cui vivevo. E’ divertente come l’uomo moderno si curi a seguito di malattie, andando a sopprimere questo sintomo importante e non “scovando” la causa di tutto ciò . Di Yoga non se ne parlava. Si, avevo avuto un approccio interessante con la filosofia Buddhista e con il Tai Chi, ma mai di Yoga. Tutto successe nel Marzo del 2008, quando mi trovai nel Karnataka (regione a Sud dell’India con capitale Bangalore). Incontrai per lavoro una persona a cui oggi devo tutto a quella “spintarella di consapevolezza” che mi ha permesso d’immergermi nell’”acqua della vita”. Si chiamava Arjun ed era un uomo sui 35 anni il quale non era laureato ma si trovava nel mondo delle telecomunicazioni quasi per caso. Viveva lontano dalla famiglia (che si trovava a Calcutta) e viveva in una camera da 25mq (non sto scherzando) con un altro ragazzo, Saurabh. Viveva di Chapati, Daal sia a colazione, pranzo e cena. Qualche volta riusciva anche a trovare una sigaretta da fumare. Insomma, potrebbe essere come i nostri amati parenti del dopoguerra. Ma è diverso. Lui aveva quello che noi non riusciamo a volte a tirare fuori: la coscienza di percepire la vita. Dopotutto che cos’è la vita? Mah. E allora se la tua risposta è “mah”, vivila giocosamente senza porti troppi limiti o, ancora peggio, troppo attaccamento! Non pensare a domani, non “rimuginare” il passato ma come disse Arjun “now is forever”. Così insieme, nel fine settimana, mi portò a Mysore dove conobbi “Art of Living” e la disciplina Yoga. Rimasi esterrefatto al punto di quasi non credere a tutto quello che mi dicevano. Sembravano troppo astratte le loro parole. Ma alla fine pensai: perchè devo sempre giudicare come fa la massa? Perchè non lasciare che il mio spirito possa svegliarsi ed entrare in contatto con questa energia collettiva? Così decisi di fermarmi 2 settimane e di approfondire la pratica Yoga composta principalmente da Otto Stadi (o Anga). Dato che in pochi giorni ero “ferrato” nelle Asanas principali, mi fu detto di concentrarmi sul controllo del respiro e concentrazione perchè non lo ero affatto. Io? Dopo anni d’insegnamento nelle telecomunicazioni mi viene detto che ho questi difetti? Eh sì avevano ragione. Pian piano acquisii piccoli frammenti di conoscenza dello Yoga e di ritorno verso Bangalore per Milano, l’addio con Arjun fu contornato da qualche lacrimuccia. Ma ancora il viaggio era lungo. Cominciai a leggere di Van Lysebeth e di Baba Ramdev e quindi scoprii meglio la pratica delle Asanas e del Pranayama. Pensavo di sapere tutto ed invece era solo la base che mi potrebbe portare al traguardo della coscienza cosmica e della consapevolezza. Così decisi, dopo pratiche individuali, di approcciarmi allo Yoga in maniera “prepotente”. Avevo delle risorse finanziarie così decisi di partecipare ad un corso “Insegnanti Yoga Intensivo di I livello” presso “Associazione Samadhi” a Firenze, gestita da Jacopo Ceccarelli. E da qui è solo storia. Mi si è aperto un mondo relativo alle Asanas, alle pratiche di Respirazione ma non ultimo di Meditazione. Questo è faticoso, ma lo sto portando avanti ancora oggi con entusiasmo e devo ammettere con qualche rinuncia. Ma il tutto è stato ben “farcito” con un grado di consapevolezza maggiore sull’alimentazione, approfondendo gli studi con Marco Martorana (il quale ha anche seguito un corso intensivo insegnanti Yoga con me) e i libri di Arnold Ehret e di Fruttalia. Seguendo i loro consigli e praticando in maniera costante ma evitando di sforzare la mia mente (ossia di non usare la parola DEVO, bensì voglio perchè posso), ho cominciato prima a praticare l’Asthanga Vinyasa Yoga (importante evidenziare il fatto che sia un Vinyasa, ossia una successione di movimenti che creano energia, perchè per Asthanga Yoga s’intende il più antico insegnamento basato su ben otto stadi, ossia su Angha, che vanno al di fuori di una singola pratica Asana mista a Pranayama. Utile per un approccio più fisico allo Yoga, ma impossibile a mio parere da mantenere come unica via per raggiungere un certo grado di consapevolezza mentale. Quindi a seguito di una pratica costante ed abbastanza duratura (un anno e mezzo) decisi di seguire profondamente gli insegnamenti del Tantra Yoga Ananda Marga proposti dal “mio maestro” Jacopo Ceccarelli di cui non posso che rispettare il suo modo di aver approfondito pratiche così delicate, rimanendo anche per un periodo sull’Himalaya diventando monaco Yoga Tantra. Ogni volta che praticavo gli “stadi più bassi” (Yama, Niyama) diventavo sempre più lucido e consapevole. Quando praticavo gli “stadi intermedi” (Asanas e Pranayama) il mio fisico diventava sempre più flessibile e “caldo”, pronto per le intense giornate lavorative ed extra. Quando “ho cominciato a praticare stadi più elevati, di livello mentale (per ora Pratiyahara)” il mio stato di coscienza è stato risvegliato ed ho incominciato a vedere cose che prima non riuscivo a percepire. Tutto questo doveva essere seguito da una disciplina alimentare che prima non notavo, ma che ora immagino sia del tutto fondamentale. Il mio scopo sara quindi molto chiaro. Proporvi una visione semplice e meditativa sul nostro “carburante” più importante, ossia l’alimentazione. Questo con l’intento di sfatare certi miti e distogliere la mente (e quindi non il fisico) dall’attaccamento verso il cibo vivendo l’approccio con quest’ultimo il più naturale e semplice possibile. Una volta acquisiti i concetti più importanti sull’alimentazione, guidarvi alla pratica di diverse ma principali tipologie di Yoga che serviranno a far crescere sia il corpo che la coscienza. Concludo lasciandovi con una frase: mens sana in corpore sano.