mercoledì 24 dicembre 2014

La spezia più utile: il sale

Cari lettori e lettrici,
prima di cominciare con tutte le varie cene, vi propongo di notare come e quando usare la spezia che a dire la verità usiamo un pò "troppo": il sale.





Il sale ha origini antichissime e per la precisione è il sale marino il primo tipo di sale che l'uomo utilizzò sia a scopo alimentare sia per la conservazione di carne e pesce. Il sale però non era alla portata di tutti e per questo motivo, nei tempi antichi, il suo valore crebbe enormemente tanto che per un lungo periodo il sale venne utilizzato come merce di scambio. Il sale marino si ottiene normalmente per evaporazione dell'acqua marina e questo procedimento viene effettuato in stabilimenti chiamati saline; in Italia le maggiori regioni produttrici di sale marino sono la Puglia, la Sicilia, la Sardegna e la Romagna. Il sale marino che normalmente utilizziamo in cucina è un sale raffinato composto al 95,8 % da cloruro di sodio ( NaCl ); quando il sale invece non viene raffinato prende il nome di sale integrale e mantiene nella sua composizione altri tipi di minerali come ad esempio il magnesio, lo iodio, il potassio, lo zinco, il rame ed il potassio. La maggior parte del sale ( cloruro di sodio ) si trova disciolto nell'acqua marina mentre in parte si trova sulla terraferma, spesso in miniere sotterranee che si sono formate grazie alla lenta evaporazione dell'acqua marina negli anni. In questo caso, ovvero quando arriva dalla terraferma, il sale prende il nome di salgemma. Oltre al classico sale marino che tutti utilizziamo in cucina esistono altri tipi di sale provenienti da tutto il mondo e che si diversificano per proprietà e spesso anche per la colorazione. Sale Rosa dell'Himalaya: è conosciuto ai più in quanto è considerato il sale più pregiato e ricercato; questo tipo di sale dal caratteristico color rosa, viene estratto nella seconda miniera più grande del mondo, quella del Khewra. È stato stimato che le miniere di sale rosa dell'Himalaya abbiano all'incirca 250 milioni di anni, periodo in cui l'acqua del mare è rimasta intrappolata all'interno della catena dell'Himalaya e nei secoli ha dato vita a giacimenti enormi di prezioso sale incontaminato. Infatti il luogo ed il periodo in cui si è formato il sale sono completamente privi di qualsiasi forma di inquinamento. Il colore rosa del sale è dovuto alla presenza di minerali, ferro in particolare; il sale rosa dell'Himalaya è ritenuto molto pregiato per il semplice fatto che contiene una più alta concentrazione di minerali ed oligoelementi rispetto al sale marino e soprattutto perché se ne fa un gran parlare. In fin dei conti sempre di sale trattasi ed è molto improbabile che possa fare miracoli. Il suo contenuto di iodio può apportare benefici ai soggetti con problemi legati alla tiroide; al sale rosa sono attribuite anche altre proprietà ( tutte da verificare ) come per esempio quella di non far alzare la pressione come il sale marino e la capacità di disintossicare l'organismo dai metalli pesanti. Il Sale di Cervia: è un sale integrale grosso che viene ancora estratto e lavorato secondo i metodi tradizionali di una volta nel rispetto dell'ambiente. È un sale ricco di iodio e di minerali. Sale Nero di Cipro: è un sale grosso a cui viene aggiunto carbone attivo ( per questo diventa nero ) ottenuto dalla combustione di vari tipi di corteccia; questo tipo di sale ha proprietà assorbenti e viene utilizzato per curare problemi dovuti ai gas intestinali ed anche per disintossicare l'organismo. Sale Blu di Persia: proviene dalle miniere dell'Iran, la sua caratteristica colorazione blu è dovuta ad un minerale chiamato silvite; il suo gusto è molto salato ma non persistente con retrogusto speziato e gradevole. Grazie alla sua caratteristica colorazione viene spesso utilizzato per impressionare gli ospiti piuttosto che per le sue proprietà. Sale Grigio di Bretagna: è un sale estratto dall'oceano atlantico e non raffinato, ricco di minerali, magnesio in particolare; rispetto al sale marino tradizionale questo tipo di sale contiene meno sodio ed è quindi indicato per chi ha problemi di pressione alta. Sale Rosso delle Hawaii: è un sale marino che prende la sua colorazione da un tipo di argilla rossa presente sulle coste hawaiane; questo tipo di argilla cede al sale una grande quantità di ferro che conferisce la tipica colorazione rossa al sale hawaiano. Sale affumicato della Danimarca: sale di origine marina che viene affumicato con legno di quercia ed olmo rosso; il procedimento dell'affumicatura dura molte ore in modo che il sale possa assorbire tutti gli aromi e raggiunga il caratteristico colore scuro. Solitamente utilizzato con il pesce. Sale Viola Indiano: conosciuto con il nome di Kala Namak è un sale di origine fossile con un gusto che, a causa della presenza di composti dello zolfo, ricorda vagamente quello delle uova sode. È un sale delicato, il suo gusto non copre quello degli alimenti e può essere utilizzato insieme a diverse tipologie di alimenti. Conclusioni: questi sono solo alcuni dei tipi di sale esistenti al mondo; il sale è un componente importante della nostra alimentazione ma va utilizzato con molta parsimonia in quanto dosi eccessive possono provocare gravi danni alla nostra salute. Premesso che l'organismo umano è in grado di vivere bene anche con quantità giornaliere minime di sale, anche con 0,2 g al giorno l'USDA, ovvero l'United States Departement of Agricolture e l'INRAN, l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, fissano il consumo massimo giornaliero di sale per individuo a meno di 6 g. Purtroppo nei paesi industrializzati, a causa della forte presenza del sale in moltissimi alimenti di uso quotidiano ( dal pane agli insaccati, dai cibi in scatola ai formaggi conservati etc. ) questo limite viene di gran lunga superato. Un eccessivo consumo di sale causa un innalzamento della pressione arteriosa con conseguenze dannose per l'apparato cardiocircolatorio ed inoltre, un eccesso di sale, può provocare ictus ed osteoporosi. Nel mondo le malattie cardiovascolari sono la principale causa di mortalità e disabilità; gran parte degli ictus e delle malattie cardiache sono riconducibili all'ipertensione, motivo questo per cominciare a fare attenzione alla quantità di sale che introduciamo giornalmente nel nostro organismo

lunedì 22 dicembre 2014

Pranzo di Natale? Vegano

Il Natale si avvicina e se sei come me probabilmente ti starai già iniziando ad arrovellare il cervello su cosa cucinare quest’anno…Qualcosa che sia buono, non troppo pesante (perché le vacanze di Natale a volte sembrano delle maratone del cibo, diciamoci la verità!), e che magari riesca a conciliare la tua voglia di qualcosa di salutare e senza carne con la tradizionale voglia di familiari e amici di fare una “gran mangiata”. :-)

È per questo che ho pensato di creare apposta per te un intero menù vegano, così potrai prendere qualche idea (o anche l’intero menù!) per il tuo pranzo di Natale.

E insieme alle ricette, ci tengo a farti tanti auguri di tutto cuore per un Felice Natale, che possa essere un momento di serenità e calore da assaporare con chi ami!  ^_^

E adesso passiamo alle ricette…

Antipasto: hummus di ceci – puoi aprire il pranzo con questa squisita crema di ceci, servendola in piccole ciotoline individuali e accompagnandola con crostini di buon pane integrale e cruditè (sedano, carote, finocchio…)
hummus di ceci





Primo #1: ravioli di patate e zucchine – ravioli ripieni fatti in casa… Un classico facilmente veganizzabile e non meno gustoso dell’originale!
ravioli di patate e zucchine

Secondo #1: Tofu marinato in salsa di soia – questo modo di preparare il tofu conquista anche i più diffidenti, garantito! In più è estremamente semplice da preparare, il che ci alleggerisce un po’ il carico di lavoro per il pranzo di Natale!
tofu-marinato

Secondo #2: Crema speziata di azuki verdi – stesso discorso del primo! Eccoti un secondo caldo e saporito che puoi usare come aggiunta o come sostituto al tofu marinato.
crema-speziata-di-azuki

Contorno: Insalata di arance – direttamente dalla mia terra d’origine, un classico contorno siciliano che secondo me è irrinunciabile in inverno!
insalata-di-arance

Dolce: Bon bon crudisti – cos’è il pranzo di Natale senza la frutta secca?? Invece di una mega torta (che arrivati a questo punto, diciamoci la verità, sarebbe un po’ difficile gustare appieno…) o della solita frutta secca sfusa, perché non provare questi dolcetti buoni e facili facili?
bon-bon-crudisti

10 regole per mantenersi in salute

Cari lettori e lettrici, 
volete mantenervi informati sulle novità fondamentali per la nostra salute? Perchè non approfittarne leggendo quest'interessante documento che ho propriamente condiviso ed al quale potete accedere comodamente? 
Ecco il link:

http://www.unisaluteinforma.it/2014/newsletter9/NEWSLETTER_UNISALUTE%20INFORMA.pdf



Buona lettura!

mercoledì 17 dicembre 2014

Nutrire la salute - Parte 1 di 2 - Erica F. Poli





Cari lettori e lettrici,

lo consiglio assolutamente il video e da visionare...aspetto vostri feedback!

Gesù,Buddha e i puri di cuore..





Cari lettori e lettrici,

vi consiglio assolutamente questo video ispirante visto anche il periodo delle vacanze, il quale ci permetterà di aver tempo di riflettere meglio sulle cose ma soprattutto sul nostro essere.

Un saluto e buona visione.


martedì 9 dicembre 2014

Marrakesh: mille e una notte di vacanze da Sogno!

Cari lettori e lettrici,
voglio proporvi un piccolo album d'immagini ed il resoconto del "fantastico" viaggio svolto nella parte Sud del Marocco.
Avendo a disposizione 4 giorni e un mezzo pomeriggio, abbiamo suddiviso la città in zone per le visite: all’arrivo – ore 15 circa, ho la registrazione al Riad, lasciato i bagagli e  subito uscito per la scoperta dei dintorni. In pochi minuti a piedi si arriva a “La Place” la celeberrima Jemaa el Fnaa, con il Minareto della Koutoubia a fare da custode. Abbiamo mangiato qualcosa di veloce al Cafè Toubkal e ci siamo subito immersi nella visita dei Suq.














Il Giovedì di prima mattina siamo subito andati nella parte Nord della città a visitare la Medersa Ben Youssef ed il Museo di Marrakech; una volta finito le visite ci siamo spinti fino alle Concerie a Dar Debbagh.
Per fortuna sulla via del ritorno ci siamo imbattuti nella Place des Epices, una piccola piazzetta che ti fa ritornare in pace con Marrakech; al Cafè des Epices un locale molto carino e tranquillo abbiamo gustato degli ottimi panini
Nel pomeriggio, ancora Suq soprattutto la zona dei “teinturiers” dove verrete abbagliati dai colori sgargianti delle tele, i tappeti, le sciarpe, i copriletti e abbiamo visitato l’Ensemble Artisanal.
Alla sera, cena al Cafè Chez Zazà, nella zona denominata Bab Fteuh, un angolo all’interno della stessa “Place”.
Domenica ci siamo diretti verso Sud a visitare La Kasba: Moschea, Tombe Sadiane, la porta Bab Agnau; poi a piedi ci siamo spostati verso il Museo Dar Si Said attraversando la Mellah, l’antico ghetto Ebraico.
Sono tornato all’Ensemble Artisanal per gli ultimi acquisti ed abbiamo mangiato nel bar ristorante al suo interno, un’oasi di pace e serenità.
Alla sera, dopo aver nuovamente camminato per i Suq nel dintorni di Jemaa El Fnaa, abbiamo cenato nel Ristorante Le Marrakchi, dove abbiamo gustato dell’ottimo vino locale.
fantastica Oukaimeden, Atlas e Ourika nelle quali si può davvero cogliere il grande contrasto tra Montagna e Deserto.
Ultime considerazioni:
Sono convinto che 2 giorni siano sufficienti per visitare la Medina, munendosi di buoni piedi – non abbiamo visitato nè la città nuova né i giardini Majorelle (sotto la pioggia sinceramente non penso fosse il massimo della vita).
Andateci se vi piacciono i mercati, perché davvero troverete pane per i vostri denti – mi domando come facciano a sopravvivere tutti, perché la quantità di bancarelle, botteghe, mercatini, carretti ambulanti… è impressionante.
I Musei hanno ben poco da offrire, ma le stanze sono esse stesse dei piccoli musei di ceramiche, mosaici, legno intagliato e pietra finemente cesellata.
Ho trovato i marocchini dei lavoratori instancabili, a qualsiasi ora del giorno e della notte sono occupati a produrre e vendere i loro prodotti, per poi pulire le botteghe con mezzi di fortuna.

Jamaa el Fnaa è un brulicare continuo di gente che di giorno prepara i banchetti del mercato e di sera allestisce le tante bancarelle per la cena. Gruppi di musicisti vi intratterranno con musica tipica, così come le donne venderanno i tatuaggi all’Henne e gli incantatori di serpenti cercheranno a tutti i costi di piazzarvi un rettile sul collo (sempre dietro compenso monetario congruo).

lunedì 1 dicembre 2014

Il carbone vegetale: benefici

Il carbone vegetale, conosciuto anche come carbone attivo, è una sostanza che si ottiene da un particolare tipo di lavorazione, la carbonizzazione, di vari tipi di legno. Per ottenere il carbone vegetale ad uso terapeutico si sottopone il legno (solitamente legno dolce come pioppo, salice, betulla etc...) ad alte temperature ( pirolisi ) in ambiente povero di ossigeno; in seguito, il carbone vegetale ottenuto, viene lavorato e raffinato per conferirgli la porosità necessaria all'uso a cui è destinato; maggiore è la porosità e maggiore sarà la sua capacità di assorbimento. La principale proprietà del carbone vegetale è infatti l'adsorbimento, ovvero la capacità che il carbone vegetale ha di legarsi alle sostanze liquide e gassose e di trattenerle all'interno della propria struttura molecolare.





 Bisogna però tenere in considerazione il fatto che il carbone vegetale può interferire con l'azione di alcuni farmaci diminuendone così l'efficacia; meglio quindi evitare di utilizzare il carbone vegetale durante i periodi di cura in cui si assumono medicinali. Il carbone vegetale viene utilizzato come integratore alimentare non solo per la cura di alcune patologie molto diffuse come gonfiori addominali, meteorismo, aerofagia e problemi gastrointestinali ma anche per contrastare forme di avvelenamento ed intossicazione dell'organismo. Uno degli usi del carbone vegetale, come già accennato, è il suo utilizzo come integratore per contrastare vari tipi di disturbi intestinali come gastrite, reflusso, acidità di stomaco, flatulenza, gonfiori a livello addominale, aerofagia, colite ed altri ancora. Il carbone vegetale ha anche la proprietà di compattare le feci per cui può rappresentare un valido aiuto in caso di diarrea. Grazie alla presenza di sali minerali basici ed alla loro capacità di contrastare l'acidità di stomaco, il carbone vegetale rappresenta un valido aiuto per la digestione. Le proprietà adsorbenti del carbone vegetale si rivelano utili anche nella lotta al colesterolo, infatti la sua capacità di legarsi alle sostanze presenti nel tratto gastrointestinale, colesterolo compreso, ne facilitano l'espulsione. In ultimo, anche i soggetti interessati da problemi di alitosi possono trarre benefico dall'assunzione del carbone vegetale. L'assunzione di carbone vegetale è sconsigliata in caso di ostruzioni intestinali e di lesioni del tratto gastrointestinale. Se si stanno assumendo farmaci è sempre meglio consultare un medico in quanto il carbone vegetale potrebbe interferire con i principi attivi contenuti nei medicinali. Alle dosi consigliate il carbone vegetale non ha effetti collaterali mentre, se assunto in dosi eccessive, può determinare una colorazione scura delle feci e problemi di stitichezza. Il carbone vegetale può essere acquistato, oltre che nelle farmacie, anche in erboristeria e negli ipermercati. Grazie alle sue particolari proprietà, il carbone vegetale viene utilizzato anche a scopi diversi da quelli terapeutici; alcuni esempi sono rappresentati dai filtri delle maschere anti gas, dai filtri delle cappe per la cucina e dai filtri per l'acqua. Il carbone vegetale ad uso alimentare è disponibile sul mercato in polvere, in pastiglie ed in capsule. La Food and Drug Administration ( FDA ), l'ente governativo americano che regolamenta i prodotti alimentari e farmaceutici, ha riconosciuto ufficialmente il carbone vegetale come antidoto generico nei confronti di avvelenamenti ed intossicazioni. Va però ricordato che il carbone vegetale non ha nessun effetto nei confronti di alcune sostanze come l'alcool etilico e metilico, il cianuro, il litio e l'acido borico.

giovedì 27 novembre 2014

9 alimenti per rafforzare il sistema immunitario

Cari lettori e lettrici,
ecco alcuni alimenti che, per le loro caratteristiche, non devono mai mancare sulla nostra tavola e i consigli per uno stile di vita sano:

  • Radice di Ginseng: conosciuta fin dall’antichità per le sue capacità di rinforzare i sistemi di difesa del corpo;
  • Agrumi: grazie al contenuto in Vitamina C il sistema immunitario diventa più forte contro le infezioni e diventa più semplice per l’organismo assorbire il ferro contenuto negli alimenti;
  • Echinacea: ottima per preparare delle deliziose tisane calde e in grado di stimolare la capacità dei globuli bianchi a combattere le infezioni;
  • Carote: il betacarotene (di cui sono a ricchi questi ortaggi) accresce il numero delle cellule atte a lottare contro le infezioni e aiuta a eliminare i radicali liberi;
  • Limitare l’uso dello zucchero raffinato (soprattutto dei prodotti industriali, che di questo elemento sono ricchi) perchè risulta ostacolare il corretto funzionamento del sistema immunitario;
  • Eliminare lo stress: uno dei nemici più temibili del sistema immunitario è proprio lo stress, che indebolisce i globuli bianchi e li rende meno efficaci nel combattere le infezioni; per questo bisogna cercare di limitarlo al massimo, cercando di combatterlo con l’attività fisica (anche moderata) e la meditazione;
  • Riposare: la mancanza di riposo genera stanchezza e stress, indebolisce l’organismo nel suo complesso e nello specifico il sistema immunitario; è importante ricordarsi di riposare almeno 7/8 ore per notte;
  • Smettere di fumare: il danno causato dal fumo all’apparato respiratorio espone in maggiori misura alle infezioni tipicamente invernali;
  • Depurarsi: l’accumulo eccessivo di tossine finisce per rendere più debole il nostro organismo; depurarsi, tramite l’utilizzo di una tecnica di depurazione dolce (qui potrai conoscere le più semplici ed efficaci) può aiutarci a rafforzare il sistema immunitario.


Con una corretta alimentazione e uno stile di vita adatto possiamo rafforzare il sistema immunitario e affrontare l’inverno senza paura: continua a seguirci e iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sui più efficaci rimedi naturali.

mercoledì 26 novembre 2014

Introduction to Hacking



Buongiorno cari lettori e lettrici,
vorrei darvi consiglio di seguire quest'importante Playlist su YouTube che si focalizza basicamente su concetti di Sicurezza in Rete (e Personal Computer d'utente locali) ma anche e soprattuto del tanto citato concetto di Hacking.
Mi raccomando: occhi aperti...e buona lettura!

martedì 25 novembre 2014

I rimedi contro il gonfiore addominale

Ai neo-vegetariani a volte capita di sperimentare fastidiosi gonfiori addominali; ciò normalmente è dovuto all’aumento della quantità di fibre e si manifesta soprattutto se prima non se ne assumevano molte, perché l’intestino ha bisogno di un po’ di tempo per abituarsi.
L’alimentazione comune di oggi, infatti, è estremamente povera di fibre, visto che si basa su alimenti che ne sono naturalmente privi (come la carne e i latticini) o in cui le fibre sono state eliminate appositamente (come la farina bianca raffinata). Oltre a non essere salutare (le fibre sono estremamente utili nella prevenzione di diverse patologie come diabete e malattie cardiovascolari, per il mantenimento del peso forma e per il buon funzionamento intestinale), questa alimentazione basata su cibi lavorati e raffinati disabitua l’intestino alle fibre. Quindi, quando ricominciamo ad introdurle in quantità maggiori passando ad una dieta vegetariana (che invece ne è naturalmente ricca!), il nostro intestino ci mette un po’ a riabituarsi e reagisce alla novità con il gonfiore e qualche leggero fastidio.
Tutto questo è destinato a passare in breve tempo, ma intanto eccoti alcune indicazioni pratiche se ti trovi anche tu in questa situazione.
Queste indicazioni possono esserti utili anche se sei già vegetariano da un po’ e comunque ogni tanto manifesti dei gonfiori (controlla se stai mettendo in atto tutti i suggerimenti che trovi sotto!) o se non sei ancora vegetariano ed uno dei motivi che ti frena è la reazione che di solito la tua pancia ha verso verdure.
Ecco quindi 6 semplici rimedi per risolvere il problema della pancia gonfia con la dieta vegetariana:
1) Per prima cosa, nel momento in cui il gonfiore si manifesta, riduci un po’ le quantità dei cibi più ricchi di fibre che stai consumando e poi incrementale gradualmente nei giorni successivi. Attenzione quindi a legumi, pasta e pane integrale, verdure soprattutto crude.
2) Per i primi giorni, prediligi legumi più facilmente digeribili come le lenticchie rosse decorticate, le lenticchie verdi piccole e gli azuki.
3) Tra i cereali, scegli quelli più leggeri come riso, quinoa, orzo e avena.
4) Se il tuo fastidio si manifesta anche mangiando ortaggi e verdure, invece di consumarli crudi in insalata mangiali per i primi giorni cotti al vapore oppure sotto forma di purè e vellutate.
5) Evita i legumi in scatola, e preparali tu
6) Dopo i pasti, bevi una tisana a base di finocchio o una tisana specifica per la digestione (questa è la mia preferita, ottima anche quando si è mangiato troppo!), il calore della tisana unito alle proprietà digestive delle erbe e all’aumento della quantità di liquidi assunti ti aiuterà a combattere efficacemente il gonfiore!

mercoledì 19 novembre 2014

Tutorial Esercizi Funzionali





Cari Lettori e Lettrici,

vi propongo la visione di questa playlist legata agli esercizi da svolgere a casa con lo scopo funzionale sia per resistenza che per forza.

Pubblicato dal mio amico Andrea Basci.


martedì 18 novembre 2014

Preserviamo il futuro sulla realtà di un azienda: SOPO.it

Buon pomeriggio cari lettori e lettrici,
desidero condividere il seguente sito

SOPO: la vita è troppo breve per trovare il lavoro sbagliato!


in quanto sorge la necessità nella maggior parte di noi giovani lavoratori, di comprendere "almeno a grandi linee" come una realtà aziendale presso la quale ci stiamo proiettando od entrando è impostata.
Le voci sono chiaramente dei presenti nella realtà, ma chiaramente non può essere un'opinione assoluta. E' sicuramente, però, un aiuto valido. Oramai il mondo del lavoro è incentrato sulla flessibilità e sulla dinamicità. Questo è indubbiamente un fattore positivo ma non deve andare a minare il nostro stato emotivo o far crollare eventuali aspettative.
Quindi nel sito, semplicemente, inserendo il nome dell'azienda che interessa troverete in una sorta di "statistica" le opinioni principali con eventuali commenti. Vi potete fare un'idea soprattutto se pensate sia un pò rischioso cambiare azienda.


Inoltre è presente sia un Blog che un'area attraverso la quale eseguire delle ricerche di lavoro, venendo instradati verso altre piattaforme di "recruitment".
Buona visione e...buon lavoro!

Pratica di Tantra Yoga con Luca SIDDHARTA Ruberto: il Kaoshikii





Cari lettori e lettrici,

desidero condividere il seguente video della consueta "Playlist"



My Video Tutorial: Wellness



 relativa al canale YouTube personale:



Canale YouTube Luca Siddharta Ruberto



Questa volta parlo di Kaoshikii ossia una "danza spirituale fisica" da associare alle pratiche di Asana "post-meditazione".

E’ un danza creata dal maestro spirituale Shrii Shrii Anandamurti il  6 settembre 1978: può essere tradotta come danza dell’espansione mentale e anche sbocciare o rifiorire.

E’ particolarmente indicata  per le donne ma può essere eseguita da tutti. Ha un positivo effetto sulla mente poiché incrementa  l’energia e la determinazione.

La  flessibilità che offre questa danza  praticata quotidianamente è immensa. Il Kaoshiki è una danza di vitalità e giovinezza oltre che di espansione.

Praticando il  Kaoshiki i movimenti si faranno fluidi, il corpo scoprirà e troverà  il beneficio del coordinamento tra gambe e tronco.

L’equilibrio e una buona relazione tra la parte bassa delle gambe e la parte alta del tronco è fondamentale per lo sviluppo armonioso del corpo  e della mente.

Questa danza rende  piu’  facile il parto e stimola   in modo particolare la ghiandola pineale, aiutando la mente a concentrarsi meglio.





Alcuni benefici del Kaoshiki:



  • Aumenta la longevità
  • La spina dorsale diventa flessibile
  • La mente diventa più forte e acuta
  • Regola le secrezioni ghiandolari
  • Favorisce il controllo degli arti
  • Da splendore al viso e alla pelle
  • Elimina la staticità e la letargia
  • Cura l'insonnia
  • Rimuove i complessi di paura
  • Aiuta l'espressione della propria interiorità
  • Sviluppa la potenza della persona



Il Respiro: le basi Yogiche


Ci sono varie branche nello yoga che servono per definire Hatha yoga è il termine che si usa per i principianti ed è spesso capito ed inteso come qualcosa di fisico, ma definire hatha yoga come una branca di yoga fisico non è una definizione completa. Il fatto che le tecniche di hatha yoga servono per rimuovere i disturbi nel corpo non significa che i suoi obbietti finiscono nel corpo.

E’ sempre richiesta la consapevolezza quindi l'obbiettivo non può essere definito solo fisico, infatti una più giusta definizione di hatha yoga è che si occupa di armonizzare ed equilibrare  le varie energie che ci sono in noi non solo nel nostro corpo e questo lo fa in preparazione perché si possa raggiungere una consapevolezza più alta.
 L'hatha yoga è il sistema per il benessere e purificazione dei canali energetici (nadi). La cosa di base è che hatha yoga lavora sui flussi energetici che danno buoni risultati sul corpo fisico. Il termine è composta da ha e tha queste due lettere rappresentano il concetto delle due energie sole e luna e in hatha yoga si riferiscono ai canali di energie ha la luna tha il sole. I due flussi principali di energia sono chiamati ida e pingala e sono strettamente collegati con le due narici.
Ida è responsabile per la narice sinistra e Pingala per la destra, sono complementari. Ida è responsabile di tutte le funzioni mentali, la sua qualità principale è l'introversione, quindi è più vicino al sistema nervoso parasimpatico, Pingala è responsabile per tutte le azioni vitali, azioni fisiche, qualità principale è l'estroversione rivolta verso l'esterno ed è più vicino al sistema nervoso simpatico.


Non solo secondo i testi yoga ma anche attraverso esperimenti e studi la narice sinistra si sa che rende predominante o più attivo l'emisfero destro del cervello quindi tutte le sue capacità e qualità la destra poi è collegato con l'emisfero sinistro. Ida è definito come energia mentale, Pingala come energia vitale. Questi due canali sono definiti come principali Nadi, nadi significa flusso continuo, fluire continuamente in questo caso è riferito al flusso continuo di energia pranica, ciò significa che se è prevalente il flusso in Ida per una persona sarà più facile portare avanti attività mentali,artistiche, creative che richiede un grado di introversione.
Quando è predominante Pingala le persone sono portate per attività dinamiche infatti la sua qualità è il dinamismo, attività fisica, cose che richiedono l'uso della logica, capacità di analizzare. Una delle nadi ha la funzione di attivare l'altro è la sua controparte quindi per un buon funzionamento di un sistema energetico e di conseguenza anche fisico è importante una condivisione  di tutti gli incarichi dei sistemi dell'organismo umano, infatti nel meccanismo dello stress è il simpatico sempre attivo, il parasimpatico quasi non si attiva più e così nascono molti problemi e disturbi, la narice sinistra quindi la parte destra del cervello è poco usato dalle persone stressate infatti è chiamato come l'emisfero triste o oscuro, non si da ascolto , non diamo la possibilità di lasciare il comando a questa parte della personalità. Invece la funzione Ida, di questa parte della personalità è molto importante perché quando ha la prevalenza allora l'altra si riposa si riprende.
Per lo yoga la mancanza di equilibrio e di armonia tra le due nadi è la causa di tutti i disturbi. Perché possa esistere l'equilibrio tra Ida e Pingala esse dovrebbero andare d'accordo dovrebbero funzionare ciascuno per 12 ore durante la giornata.Ma siccome il nostro sistema respiratorio, le narici sono canali molto sensibili, e il respiro si adatta alle attività in cui siamo coinvolte.
Questo significa che se una persona principalmente è sempre attiva in modo razionale usa sempre la sua capacità di analizzare o fare cose simile che richiedo solo un tipo di attività mentale sicuramente secondo i principi yoga ci sarà una mancanza di equilibrio verrà da qualche parte del suo sistema energetico un piccolo difetto attraverso le pratiche di hatha yoga questi difetti, questi buchi di energia dove il sistema energetico non può dare più energia possono essere corretti.
Quindi una pratica regolare di hatha yoga servono per eliminare da un punto di vista molto profondo i problemi prima che possono manifestarsi a livello fisico. Spesso la leggerezza del corpo che si sente dopo le pratiche di asana, o di respiro corretto non è dovuto al rilassamento fisico o perché il movimento è stato fatto bene il meccanismo è sempre a livello di Ida e Pingala, poiché ci sono altri canali oltre a Ida e Pingala, loro sono i responsabili importanti per fornire energia ai vari sistemi del corpo, se i flussi migliorano in Ida e Pingala a loro volta migliorano i piccoli canali e come risultato abbiamo la sensazione di leggerezza nelle parti del corpo.
L'equilibrio delle due nadi è la ripercussione sull'ambiente esterno e interno della personalità. Un buon equilibrio tra Ida e Pingala è la base per ciò che definiamo buona salute.
Più avanti questo equilibrio tra Ida e Pingala diventa l'entrata verso tecniche di meditazione per avanzati o per persone che hanno un corpo più flessibile e preparato.
Non solo equilibrio di Ida e Pigala sono importanti per la salute dell'individuo  i testi dicono che il flusso di energia in Ida e Pingala cambia e modifica lo stato di coscienza di una persona in determinati modi.
In un altro testo si defisse hatha yoga “il sistema che riguarda il contenuto di un vaso (corpo)” all’interno del corpo è contenuto il corpo pranico che è più sottile del corpo fisico.
Nell'hatha yoga sono incluse queste tecniche, molti testi yoga mettono al primo posto le tecniche di purificazione gli shatkarma o shatkriya, queste sono le tecniche di neti, kunjal, pulizia dell'intestino, kapalbhati, trataka.
Le tecniche di purificazione spesso possono portare alla superficie tensioni profonde che sono collegate a volte con sensazioni o sentimenti difficili, quindi un approccio più gentile e completo è includerli dopo una buona esperienza con le prime tecniche di movimento, rilassamento e correzione del respiro, e gli shatkarma vengono più avanti.
Asana sono la parte principale di hatha yoga. Poi pranayama tecniche di respirazione, mudra (atteggiamenti psichici), bandha (chiusure fisiopraniche che riguardano corpo, psiche e prana).
Il respiro nello yoga è vita.Il concetto che quando respiriamo una forma di energia entra in noi ed è responsabile di tutte le nostre funzioni.La scoperta di questo fatto dell'importanza del respiro per la nostra vita non è limitata solo allo yoga.
C'è qualcosa che è definita una forza, energia invisibile che è profondamente responsabile della nostra esistenza. Questo significa che già il fatto di respirare in modo pieno e corretto senza fare altro, già solo questo dà alla persona benefici o risultati infiniti alla persona perché quella energia è alla base dell'esistenza della persona. Lo yoga sostiene che la vita dipende da una inspirazione corretta e piena se questo non avviene o se ci sono ostacoli in questo processo naturalmente la espirazione non andrà avanti come è naturale la cosa importante è correggere la inspirazione che poi porta alla correzione automatica dell'espirazione.
Nello yoga si arriva o ci si rende conto del respiro quando si è conosciuto il corpo con le asana, dove è richiesta la sincronizzazione con il respiro, si arriva ad un punto dove il corpo è  rilassato e
diventa flessibile, se il corpo può essere mantenuto fermo per un po’ di tempo automaticamente l'attenzione si sposta sul respiro perché è l'unico movimento che rimane. Questa è la ragione per il quale il respiro viene definito il ponte tra il grossolano e il sottile dalla parte grossolana di noi attraverso il respiro è possibile avanzare nelle parti profonde della personalità.
Anche se non ne siamo consapevoli il respiro ha ripercussioni non solo sul corpo e sulle funzioni mentali ma fino alle parti più profonde di noi quindi ogni cambiamento nel respiro si riflette su cambiamenti globali sulla persona.
Quando si tratta di cominciare qualcosa, quando si tratta di intraprendere qualcosa di faticoso il respiro deve essere sempre adeguato a ciò che si deve fare ,basta notare dove il respiro inizia nella nostra vita, il respiro inizia con la nascita dove il primo respiro cambia il nostro sistema circolatorio è il primo impatto con una situazione nuova il primo segno di adattamento a un qualcosa di completamente nuovo.
Il respiro è intimamente collegato ai nostri istinti basta pensare alla sensazione di soffocamento forse è una delle cose più potenti che risveglia l'istinto di sopravvivenza , l'impossibilità di respirare tocca le parti più profonde di noi, e quindi un'altra conferma di ciò che dice lo yoga che il respiro è collegato alle parti più profonde di noi.
I testi yoga definiscono il respiro come ritmo della vita, sostengono che esiste un ritmo di base , per esempio il sistema digestivo deve andare d'accordo con il sistema circolatorio, vari sistemi del corpo devono mantenersi in accordo l'uno con l'altro e lo yoga sostiene che il ritmo più profondo quello di base che dà il ritmo a tutte le nostre funzioni è contattabile attraverso il respiro.
Un'altra cosa che incide moltissimo sul nostro respiro sono gli stati interiori, uno stato profondo, emotivo, mentale riflette e modifica il respiro, tensioni, cose non risolte al livello della personalità alterano e modificano il respiro.
 Basta pensare che con la rabbia, l'agitazione il respiro è veloce, quando si è tristi si ansima, quando si è sorpresi si ferma momentaneamente, quando si fa un sospiro di sollievo, quando ci si rilassa si fa un respiro profondo senza magari esserne consapevoli.Nessun nevrotico è capace di espirare in modo fluido e profondo.
Sono gli stessi meccanismi che usiamo con le tecniche di respirazione solo che anziché essere  i fattori esterni o stati emotivi a modificare il respiro, nello yoga cerchiamo di fare il contrario, si cerca di migliorare, modificare il respiro in modo che le funzioni fisiche, gli organi interni, gli stati interni e le tensioni profonde possano essere influenzate e risolte.
 Non solo questo, il respiro viene definito la porta di entrata nelle parti interne della mente. Arrivare quindi al pranayama ci vuole molto tempo, prima di tutto bisogna rendersi conto della qualità del respiro, bisogna correggere ed eliminare gli ostacoli dove il respiro non porta più energia, se è corto, scorretto, ostacolato o e completamente in ombra, il primo punto importante è  imparare a regolare a correggere il respiro.In altre parole sapere che si respira è un passo molto importante nello yoga.
Sembra difficile, ma ci sono tante persone che non sanno che respirano.Il respiro è qualcosa di completamente naturale ma lo sforzo conscio di poterlo correggere richiede abbastanza pazienza e sforzo.
Se qualcuno respira ma non muove l'addome non si possono insegnare tecniche di respiro o meditazione , prima si deve far riprendere la funzione normale dell'addome. Importante è far sviluppare una minima attenzione del respiro è il primo passo verso le pratiche avanzate o anche semplicemente il rilassamento o il pranayama.
 Questo serve perché molte persone sostengono di non respirare o dicono che causa tensione il solo pensare od osservare il respiro, ci vuole molta pazienza comunque è un tipo di condizionamento forte del tipo di vita scelto e dovrebbe essere corretta e l'insegnante ha il compito di insistere sulla consapevolezza del respiro.
 Un'altra cosa che si nota è il respiro corto, veloce che è collegato ad un metabolismo altrettanto veloce il cui effetto è l'invecchiamento precoce nello yoga se il respiro è corto le funzioni del corpo non ce la fanno più a continuare viene accelerato il metabolismo la persona respira di più e tutto è mantenuto ad un livello di attività più alto del necessario e avviene l'invecchiamento precoce.
 Nella visione dello yoga la persona consuma troppo prana per le stesse attività che possono essere portate avanti con meno prana quindi ad un certo punto viene a mancare il prana.Il respiro corto è un segno sicura di un essere che consuma troppo prana o spreca troppo prana, ciò significa che tutti i sistemi interni per esempio il cuore consumano più di quanto è necessario e l'individuo si brucia velocemente.
Il respiro lento profondo nello yoga è sempre collegato alla longevità. Gli animali che respirano in modo lento,elefanti,serpenti tartarughe vivono a lungo.Si crede che un individuo ha un numero predefinito di respiri e quando finiscono questi finisce la vita, tutto per sottolineare l'importanza di un respiro più lungo se si vuole una vita più lunga.
Il respiro veloce ad un livello puramente fisico ostacola la cosa di base che riguarda l'ossigeno, respirando velocemente non c'è tempo per lo scambio dell'ossigeno di conseguenza viene accelerato ancora di più il respiro ed è una cosa che continua ad accelerare il respiro e così via.
Perciò l'importanza di correggere l'abitudine di respirare in modo sbagliato è il primo obbiettivo che si prefissa lo yoga.Perciò se si riesce a correggere a livello fisico a livello individuale forse molte nostre risposte, funzione degli organi possono essere migliorate.
Un respiro pieno praticato con consapevolezza dà subito benefici. La prima causa è l'abbondanza dell'ossigeno, quando questo esiste automaticamente le funzioni sono rallentate, il respiro rallenta, il cervello si rallenta e i benefici continuano in altre parti. Ciò può essere verificato in una lezione di yoga, le stesse persone che all'inizio della lezione sono tese, non ascoltano con attenzione, alla fine della lezione sono più avvicinabili hanno più capacità di percepire, le persone sono sempre le stesse cambia solo il flusso di prana nel corpo all'interno della personalità, a livello fisico sicuramente all'importanza dell'ossigeno.
Non basta il respiro corretto, non è sufficiente correggerlo a livello fisico,è sempre importante insistere sulla consapevolezza solo quando è aggiunta la consapevolezza al respiro che diventa yoga, questo è un concetto importante, non solo per il respiro,per quanto riguarda il respiro si sa che il controllo del processo del respiro viene spostato all'ipotalamo quando vi è la presenza della consapevolezza altrimenti è controllata dalla parte più bassa quelle che controllano le parti involontarie.
L'ipotalamo è una parte di estrema importanza per il nostro sistema nervoso è il più alto del sistema nervoso autonomo, quindi ogni cosa che può essere in grado di influenzare e portare il controllo del respiro in questo punto significa che può portare benefici profondi, la ragione per cui il semplice conto del respiro fatto con consapevolezza subito si manifesta con la calma perché i due sistemi nervosi sono controllati da un centro più alto.
Prima di arrivare ai pranayama si parlerà delle tecniche di pre-pranayama tecniche per correggere il respiro che servono per aumentare la consapevolezza nella persona prima di arrivare a qualsiasi genere di controllo del respiro.
Prima di arrivare alle pratiche vere e proprie del pranayama bisogna dare il tempo e avere la pazienza di correggere e rendere il respiro naturale di nuovo nella persona, anche se il respiro è un processo di cui la conoscenza dovrebbe essere naturale inerente alla persona lo si perde a causa di abitudini, la posizione povera della colonna vertebrale che incide moltissimo sul respiro.
Non si può andare avanti nelle tecniche yoga se prima non si lavora sulla corretta postura della colonna vertebrale, attraverso le asana.
Quindi in un respiro completo e corretto i polmoni dovrebbero funzionare bene se non al 100%. Un torace che non espande più, un addome che è quasi fermo quando si respira sono fattori da trattare con cura. Il movimento dell'addome in modo particolare permette il movimento del diaframma, secondo fattore che incide molto è l'espansione e contrazione della parte bassa del torace l'area delle costole, in caso di persone agitate, tese, ansiose questa parte non si muove più con il loro respiro, ed è possibile che queste persone non si accorgono di ciò, il repiro è fatto con un eccessivo sforzo di spalle e forse la parte clavicolare cosa che ostacola se non completamente fino ad un altissimo grado il movimento, la funzione del diaframma.
 Un'altra funzione del diaframma che si ignora è che un movimento giusto massaggia anche gli organi interni dell'addome quindi non influenza solo il respiro.
 Se il diaframma funziona, automaticamente il respiro si trasforma in un respiro lento e profondo, in altre parole permette il movimento giusto e porta una persona a far rifunzionare il diaframma in modo giusto. Se il diaframma riprende la sua funzione il torace e l'area clavicolare e spalle si rilassano perché poi non devono portare avanti lo sforzo e il peso e il diaframma riassume il suo giusto ruolo.
Siccome il torace è la sede del cuore i benefici sono sentiti nel sistema circolatorio, nel collo passano tutti i nervi importanti i canali che collegano il cervello al corpo quindi come risultato è facile arrivare ad una calma almeno temporanea.



Il diaframma è situato in una posizione perfetta per far si che i polmoni portino avanti il loro compito, ma se questo viene ostacolato vengono impediti quei processi o funzioni che dipendono dall'ossigeno e dal respiro, probabilmente il processo più importante che viene ostacolato è lo scambio di ossigeno, polmoni che non si espandono perché il diaframma smette di funzionare o funziona parzialmente ha ripercussioni non solo sul corpo fisico ma anche nel comportamento mentale, sulla capacità di rilassarsi.
Nella persona dove il diaframma è reso pigro o che funziona solo parzialmente è inevitabile che il corpo assume una forma tesa, spalle piegate in avanti perché devono lavorare per portare avanti il respiro, torace pieno di tensioni in situazioni gravi può essere manifestato con dolori acuti in situazioni dove si sentono il peso in questa parte.
 Non sono altro che sintomi di un sistema respiratorio che non funziona come dovrebbe e si hanno buoni risultati solo se il diaframma funziona come dovrebbe.
Solo lo sforzo di sviluppare la consapevolezza del respiro da risultati che possono dare rilassamento non solo fisici a livello di organi interni, al cuore, a livello di tensioni grazie solo  alla consapevolezza del respiro e alla correzione del respiro a livello del diaframma che riprende la sua giusta funzione; praticando questi piccoli passi regolarmente vengono stabiliti schemi di respiro più regolari nella persona.
 Se una persona all'inizio soffre di ipertensione, ansia, cuore, alta tensione a livello muscolare, se la persona riesce a correggere il respiro già ha benefici notevoli, se ha bisogno di più pratica è bene che l'insegnante chieda all'allievo di praticare tutti i giorni e per più tempo.
Abbiamo iniziato col dire che il respiro è il ponte tra corpo e mente, ed è un canale attraverso il quale riceviamo energia in una certa forma dall'esterno e da tutto quello che ci circonda. Nello yoga si dice che il respiro è il canale attraverso il quale siamo collegati con il resto dell'universo ed è un canale di energia a doppio senso.
A livello energetico un respiro incorretto crea squilibrio sia a livello fisico che in profondità, interiormente ci rende meno capaci di collegarci con il sistema energetico universale, in altre parole il sistema di scambiarci energia, rapportarsi con l'ambiente esterno diviene difficile diventiamo meno capaci trovare il nostro rapporto con l'esterno. Comincia con il respiro ma dà risultati su tutto il modo di essere. Il respiro anche se non è un canale sensoriale come le mani e le gambe ma a livello energetico è il canale a disposizione che può essere avvicinato molto di più a quanto può essere il nostro corpo all'energia alle cose che ci circondano. Lo yoga non dice solo questo ma è un forte canale di scambio attraverso il quale non solo si può comunicare e ricevere ma si possono migliorare moltissime cose all'interno della personalità. Il respiro ha un suo linguaggio e il linguaggio del respiro ha ripercussioni sul linguaggio mentale e interno della persona.

Se viene modificato questo linguaggio automaticamente si avvertono i cambiamenti nel linguaggio e nel comportamento mentale e interno delle persone.

mercoledì 12 novembre 2014

venerdì 7 novembre 2014

Tecnica BLSD (Basic Life Support-Defibrillator): pratica guidata




Cari lettori e lettrici,
ecco a voi un aggiornamento della Playlist riguardante attività di Pronto Soccorso.
In questo video, in particolare, viene mostrata la "catena di rianimazione" BLSD.
BLSD E' LA SIGLA (BASIC LIFE SUPPORT - DEFIBRILLATION) DELLE MANOVRE DA COMPIERE PER INTERVENIRE IN CASO DI ARRESTO CARDIACO.



In cosa consiste?
Consiste nella chiamata  ai sistemi di emergenza (1° anello) e, nell'attesa del loro arrivo, nella esecuzione di manovre che possano "sostituirsi" al cuore nell'assicurare l'ossigenazione dei tessuti e degli organi  (2° anello BLS Basic Life Support) e di far riprendere al cuore il battito spontaneo con la defibrillazione (3° anello). Infine  si interviene con un intervento avanzato,  farmaci ed altre manovre di supporto, svolte da personale medico (4° anello ).
Buona visione.

mercoledì 5 novembre 2014

My Video Tutorial: First- Aid Tecniques





Cari lettori e lettrici,
direi che è davvero impagabile l'esperienza come volontario in Croce Bianca. Oltre a conoscere gente molto simile a te ma con diverse esperienze che hanno formato la loro vita, è ottimo scoprire nuove nozioni e nuove tecniche pratiche per aiutare il prossimo o semplicemente le persone che ti sono vicine.
Voglio, quindi, fornirvi un "assaggio" di ciò che effettivamente si svolge durante il " Corso di Formazione Volontari in Croce Bianca" ogni due volte la settimana con sessioni Pratiche e Teoriche.
Dopo aver passato un esame abbastanza impegnativo, è subito possibile andare in Ambulanza in giro di giorno e notte per aiutare la società in caso d'emergenza.
In questi video vi propongo le tecniche di Rianimazione (BLS) con anche:
  • l'uso di DAE (Defribrillatore Automatico Esterno)
  • il metodo CTE (Compressioni Toraciche Esterne)
 In particolare per il CTE:

1) Posti a fianco della persona, in ginocchio.

2) Braccia dritte e rigide, una mano al centro del torace, l'altra mano afferra la prima. Le braccia sono perpendicolari al torace della persona incosciente.

3) Premere per 30 volte (abbastanza velocemente, poco più di una pressione al secondo). Come contare? La prima pressione inizia con 1001 e si prosegue: 1001, 1002, 1003, 1004...e così via. Questa numerazione serve a scandire con una buona approssimazione, il ritmo corretto di pressioni sul torace.




Il massaggio cardiaco non è una procedura che si effettua "lentamente" ma "velocemente". Non dobbiamo "premere" con le braccia ma con tutto il peso del corpo. Non bisogna temere di "esagerare", è molto più efficace un massaggio un po' più energico del dovuto che uno un po' più "delicato" di quanto necessario.

Buona visione.

lunedì 27 ottobre 2014

Il Curry: proprietà e benefici

Buongiorno cari lettori e lettrici, 
vorrei proporvi una riflessione su un articolo che trovai tempo fa in una rivista riguardo ad una delle più "gettonate" spezie soprattutto in Oriente.
Buona lettura allora!

Il curry, per chi ancora non lo sapesse, non è una spezia ma una miscela di più spezie essiccate, frantumate e mescolate insieme in possesso di molte proprietà terapeutiche;
Il nome curry è di origine europea, e sta ad indicare una miscela di spezie che comunemente è composta da curcuma, cumino, coriandolo, cardamomo, cannella, pepe nero, chiodi di garofano, noce moscata, zenzero, peperoncino e fieno greco. In India, paese originario di questa miscela di spezie, il curry è chiamato "masala" ed è molto diffuso in tutti i paesi asiatici; esistono molte varietà di curry ( o masala ) e gli ingredienti variano a seconda delle zone in cui si prepara e delle tradizioni del luogo. A seconda degli ingredienti con cui si prepara, il curry assume diverse colorazioni che possono variare dal giallo fino al rosso con diversi gradi di piccantezza che vengono identificati con i termini mild e sweet: mild sta per mediamente piccante e sweet per molto piccante. Il curry è composto dal 9,5 % di acqua, dal 58,1 % di carboidrati, dal 12,6 % di proteine, dal 5,6 % di ceneri, dal 2,7 % di zuccheri e da grassi e fibre. Discreta la quantità di minerali presenti nel curry, che sono: potassio, fosforo, sodio, calcio, ferro, magnesio, rame, zinco, manganese e selenio. Il curry contiene alcune vitamine del gruppo B ( B1, B2, B3 e B6 ), vitamina C, vitamina E, vitamine K e J. Sono inoltre presenti i seguenti zuccheri: destrosio, fruttosio, saccarosio e galattosio. Il curry, essendo composto da molte spezie con proprietà benefiche per il nostro organismo, ha a sua volta effetti benefici sulla nostra salute. Il colore giallo del curry è dato dalla curcuma che, grazie alla presenza di curcumina, conferisce al curry molte proprietà benefiche come le proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti. Altre caratteristiche della curcumina sono quelle di rallentare la degenerazione delle cellule nervose tipica dell'Alzheimer e l'attenuazione dei sintomi legati all'artrite reumatoide. L'assunzione di curry apporta benefici al processo digestivo ed è utile in caso di problemi legati all'aerofagia; queste due proprietà sono da ricondursi alla presenza nel curry di zenzero e cumino. I chiodi di garofano invece conferiscono al curry proprietà antibatteriche. Un'altra proprietà del curry è quella che regola il metabolismo ed aiuta l'organismo a bruciare i grassi; per questo motivo il curry viene spesso incluso nelle diete dimagranti. L'assunzione di curry è sconsigliata in caso di calcoli alla cistifellea, questo perché la curcumina presente nel curry ha la proprietà di stimolare la produzione di acidi biliari e può provocare la contrazione della cistifellea aumentando così l'intensità dei sintomi legati a questa patologia. Il pepe presente nel curry invece potrebbe creare problemi in quei soggetti che soffrono di gastrite ed ulcera, aumentando gli stati infiammatori. Ogni 100 gr. di curry si ha un apporto calorico pari a 320 kcalorie. Vista l'esistenza delle numerose varianti del curry è possibile prepararsi direttamente a casa propria questa preziosa miscela di spezie; partendo dalla composizione base del curry è possibile provare a fare dei leggeri cambiamenti togliendo ed aggiungendo altre spezie a piacimento fino ad ottenere una miscela che soddisfi i propri gusti personali in termine di gusto e grado di piccantezza. Salvo rare eccezioni di allergia a determinate spezie, il curry è ben tollerato in gravidanza a patto naturalmente di non esagerare con le dosi. Recenti studi condotti negli Stati Uniti avvalorano la tesi che vede il curry come un valido aiuto contro colesterolo e diabete. In caso di emergenza ed in mancanza di altri rimedi, il curry. grazie alle sue proprietà antibatteriche, può essere utilizzato per medicare piccole ferite ed abrasioni della pelle. Il curry è una spezia molto versatile e si adatta bene a molti tipi di piatti, sia di carne che di pesce e di verdure. Altri studi sempre condotti negli Usa hanno dimostrato come il curry si riveli utile nella prevenzione di alcuni tumori, in particolar modo di quello alla prostata.

Ananda Marga Microvita Vegetarian Restaurant @ Boom Festival 2014





Buongiorno a tutti cari lettori e lettrici,

volevo condividere quest'interessante "video/slideshow" riguardo il ritiro in Portogallo che si è svolto la passata Estate.

Come potete vedere la comunità spirituale di Yoga Tantrico Ananda Marga ha riunito grande parte dei Sadhaka (o Margi) per aiutare la collettività con pratiche spirituali e buon cibo (o meglio cibo Senziente e Sattvico).

Per ulteriori informazioni sulla comunità di Tantra Yoga Ananda Marga potete visitare il seguente link:



Ananda Marga Italia



Mentre per l'evento passato, ossia il Boom Festival, potete trarre informazioni dal seguente link:



Boom festival Wikipedia



Un abbraccio e come si dice nell'atmosfera di Yoga Tantrico: BABANAM KEVALAM


sabato 25 ottobre 2014

La frutta secca per eccellenza: anacardi

La pianta dell'anacardio, nome scientifico Anacardium occidentale, è originaria del Brasile ed appartiene alla famiglia delle Anacardiacee; la pianta è di dimensioni modeste ed in media raggiunge un'altezza di circa 8 metri.



 La pianta dell'anacardio produce due frutti: il primo, chiamato anche mela d'anacardio, dal punto di vista botanico non è un vero frutto, in quanto non è altro che un prolungamento ingrandito del peduncolo. Il suo aspetto è quello di un piccolo peperone o di una piccola mela, con colori che vanno dal rosso al giallo e al verde. Il vero frutto è invece rappresentato dalla nocciola d'anacardio, una sorta di noce con un duro rivestimento al cui interno si trova un seme oleoso. Il guscio dell'anacardo contiene un olio irritante, se lo si rompe il seme viene irrimediabilmente contaminato e quindi non è più commestibile. Il seme deve essere quindi lavorato; l'olio irritante viene eliminato per mezzo di una procedura complicata che utilizza il calore. Gli anacardi sono composti per il 5,2 % da acqua, per il 43,80 % da grassi, 18,2 % da proteine, 23,50 % da amido, 3,3 % da fibre alimentari, zuccheri e ceneri. Questi i minerali presenti negli anacardi: potassio, fosforo, sodio, magnesio, zinco, rame, manganese, selenio, ferro. Per quanto riguarda le vitamine gli anacardi contengono alcune vitamine del gruppo B ( B1, B2, B3, B5 e B6 ), vitamina K e, in piccola percentuale, vitamina C ed E. Gli anacardi contengono i seguenti aminoacidi: acido glutammico, acido aspartico, cistina, arginina, alanina, isoleucina, lisina, metionina, prolina, serina, tirosina, treonina, triptofano, valina, istidina, glicina e fenilalanina. Secondo uno studio condotto all'Università di Montreal (Canada) e l`Università di Yaoundé (Camerun) gli anacardi sarebbero in possesso di proprietà in grado di apportare benefici nei soggetti con diabete di tipo 2. Infatti gli anacardi sarebbero in grado di aiutare le cellule muscolari ad assorbire gli zuccheri. L'acido oleico contenuto negli anacardi ha proprietà benefiche nei confronti dell'apparato cardiovascolare mentre il rame contrasta i problemi articolari. Il magnesio contenuto negli anacardi ha proprietà benefiche nella regolazione della pressione e del colesterolo ed inoltre apporta benefici alle ossa. Il magnesio è altresì utile per il buon funzionamento del sistema nervoso. Gli anacardi contengono anche una buona quantità di ferro che è molto importante per la salute del nostro organismo; in particolar modo contrasta l'attività dei radicali liberi. In Italia l'anacardo è un frutto poco conosciuto e poco utilizzato mentre è molto usato nella cucina orientale ( in Thailandia e Cina è famoso il pollo agli anacardi ). Gli anacardi possono essere consumati in vari modi: tostati e salati come snack, sotto forma di crema come il burro d'arachidi, oppure aggiunti a vari tipi di piatti come le insalate, il riso e le carni magre. Ottimi anche se utilizzati per la preparazione di dolci come torte e biscotti. Ogni 100 grammi di anacardi si ha una resa calorica pari a 553 kcalorie. La dose giornaliera consigliata di anacardi è di 30 grammi.

domenica 19 ottobre 2014

Workshop Vinyasa Flow: Milano Yoga Festival

Buonasera (o Namaskar se vogliamo usare termini sanscriti),
in questo piccolo Blog vorrei condividere delle immagini che sono state scattate dal mio "caro amico" fotografo Michelangelo Stillante con un profilo Facebook dal quale potete reperire tutte le sue "opere":

https://www.facebook.com/paxmike?fref=ts

Essendo un appassionato di Yoga da oramai vari anni, presento delle immagini di pratica per coinvolgervi nel senso delle posture comode e del benessere nel raggiungimento di esse.
Insegno inoltre, per Milano. Quindi nel caso vogliate partecipare ai miei corsi, nei quali proporrò questa metodologia d'insegnamento dinamica ed aperta a tutti, non esitate a contattarmi:


Ed eccomi alla manifestazione di tutti gli appassionati Yoga a Milano: YOGA FESTIVAL. Partecipando a questo Workshop potete vedere varie posizioni nella sequenza che abbiamo svolto.
che dire: buona visione!

Si comincia con una preghiera d'iniziazione, seguita dal canto
vibrazionale OM (Namaskar)
Si continua con la fase di raccoglimento,
ossia percependo le sensazioni e le emozioni
mantenendo sempre le mani in Anjali Mudra



Dopo la fase di Saluto al Sole (Surya Namaskar),
si passa ad una serie di posizioni dedite all'apertura
delle parti del corpo per una maggiore ossigenazione dello stesso.
Quest'asana è Laghu Vajrasana 
Ecco una fase di Vinyasa Flow nella quale dal "Cane con lo sguardo verso il basso (Adho Mukha Svanasana) passo dinamicamente con la gamba in Suryasana

Virabhadrasana III (Posizione del Guerriero III) modificata.
Notate l'allineamento
Virabhadrasana II (Posizione del Guerriero II).
Notate l'allineamento.
Utthita Parsvakonasana A
con torsione con mani in Anjali Mudra
L’obbiettivo di questa pratica infatti è quello di eseguire le asana facilitando il flusso d’energia nel corpo, attraverso gli allineamenti corretti e movimenti giusti, che permette di portare energia in tutto il corpo, rispettando i percorsi esistenti in noi.
In una sessione di pratica, il particolare modo di muoversi nei passaggi da un asana all’altra, unito alla respirazione  permette di aprire i canali energetici e ottenere il massimo dalle asana, seguendo l’ordine gerarchico dei Chakra.
La pratica dello Yoga è concepita in modo da seguire cicli naturali, in cui puoi fluire attraverso delle sequenze “Vinyasa” e posizioni statiche “ Asana” con l’ausilio della meditazione, tutto questo porterà il praticante ricollegarsi con le funzioni vitali legate al corpo sottile e i Chakra. Questo tipo di lavoro sviluppa corpo e mente in modo armonico.

Navasana (posizione della Barca) nella versione semplificata

Baddha Konasana (posizione del Ciabattino)

Fase di Chiusura con una piccola meditazione


giovedì 9 ottobre 2014

Meno Sprechi: ecco i semplici metodi per non sprecare acqua in casa

Come il gas e la corrente, anche l'acqua non va sprecata. Il consumo medio degli Italiani negli anni duemila è leggermente diminuito, passando da 200 litri per abitante al giorno ai 172 stimati nel 2012, ma, come denunciano questi numeri pesanti, è ancora troppo.
Come si consumano 172 litri al giorno? Basta un bagno nella vasca a esaurirne circa 150.
Anche un rubinetto che perde possono sprecare fino a 100 litri al giorno. RIdurre gli sprechi di questa risorsa preziosa, il cosiddetto oro blu, è piuttosto facile.
Ecco come di può fare:

  • Esistono dispositivi che permettono di ridurre anche in modo consistente i consumi idrici ossia con gli areatori per rubinetti, miscelano aria ad acqua, riducendone il flusso e quindi anche gli spiacevoli schizzi. Costano davvero poco, io ne ho uno. Si parla di 2 euro circa. Possono essere acquistati in negozi di ferramenta.
  • Fare abitualmente la doccia anzichè il bagno. Questo permette di risparmiare fino a 23 metri cubi d'acqua.
  • Azionare gli elettrodomestici solo a pieno carico, è un inutile spreco far azionare la lavastoviglie o la lavatrice mezza vuota
  • Mentre ci laviamo i denti, ci insaponiamo o ci facciamo la barba ricordiamoci di chiudere il rubinetto, invece di far scorrere l'acqua per diversi minuti
  • Se avete come me un balcone, un terrazzo e soprattutto un giardino, bagnate le piante con un impianto d'irrigazione a goccia. Questo permette di abbattere di molti litri lo spreco d'acqua rispetto all'uso della canna. L'acqua piovana può essere raccolta e riutilizzata per innaffiare piante e fiori. Ricordiamoci che le piante vanno innaffiate nelle ore in cui l'acqua evapora meno, ovvero quelle meno calde (il primo mattino e dopo il tramonto), anche per preservare la salute. 



mercoledì 8 ottobre 2014

X-ray Body in Motion : Yoga





Cari Lettori e Lettrici,

vorrei proporvi quest'emozionante percorso nel nostro "essere interiore" attraverso l'ausilio di un'animazione 3D realizzata dalla compagnia Statunitense HybridMedical.

Quello che colpisce è il grande coinvolgimento del fisico, mentale e spirituale nella pratica dello Yoga in maniera davvero semplice e naturale.

Buona visione...

martedì 7 ottobre 2014

Buongiorno a tutti cari lettori e lettrici,
Lo Yoga è sempre più dentro di noi! A Milano si terrà lo Yoga Festival per tutto il fine settimana prossimo:

Lo Yoga Festival a Milano

Non mancate! Ci saremo tutti insieme con l'associazione Essereyogaebenessere Alassio di Lucia Ragazzi:

Essere Yoga e Benessere Alassio


Intanto ad Alassio vi propongo il seguente evento:


Essere Yoga e Benessere di Alassio, in collaborazione con Free Yoga Italia, ha l’onore di ospitare Akira Watamoto, icona dello yoga in Giappone.

L’infanzia di Akira Watamoto è ricca di yoga, appreso sin da giovanissimo grazie ad una famiglia dedita allo yoga e allo Zen.
Percorso che si è naturalmente evoluto in un percorso di insegnamento dal 1994.
Ha imparato vari tipi di yoga e teorizzato il suo originale sistema di Chakra e Bandha, che sostiene la teoria del corpo-mente-relazione e l’allineamento asana.
Il suo stile yoga è uno stile integrato basato sulla meditazione con bandha.
Attualmente tiene eventi in tutto il mondo, gestisce Watamoto Yoga Studio in Giappone, forma istruttori di yoga, è autore di oltre 40 libri, numerosi articoli di riviste, ha fatto numerose apparizioni televisive per promuovere i benefici dello yoga in Giappone, portando a molte persone una maggiore comprensione e accettazione dello Yoga.
La sua popolarità è aumentata vertiginosamente negli ultimi anni.
Akira sarà accompagnato e tradotto da Roberto Milletti insegnante yoga italiano più conosciuto in oriente, e testimonial di Free Yoga Italia www.freeyogaitalia.com
Akira, come gli antichi saggi orientali sostiene che abbiamo un corpo energetico che si trova ad un livello più profondo del corpo fisico e questa è sempre stata la percezione diffusa in tutta l’Asia: il Qi (Prana) è la nostra energia primordiale grazie alla quale possiamo essere e muoverci. I tre Banda sono uno dei modi per controllare il Qi. 
Con l’utilizzo dei Banda possiamo muovere il corpo con attenzione, dal centro, facilmente.
Senza energia che scorre dal centro, corriamo il rischio di trovarci in posizioni (asana) morte che bloccano il nostro corpo, imparare a controllare il Qi e portare il flusso di energia in tutto il corpo usando i Banda, permette di creare delle posizioni (asana) vive.
mercoledì 8 ottobre 2014 ore 20.00 – 22.00 centro Essere Yoga e Benessere di Alassio
L’appuntamento è un occasione per tutti i praticanti yoga della zona per sperimentare l’antica saggezza di un importante maestro orientale, ma è anche un’opportunità per appassionati di tutta italia per abbinare la pratica yoga ad una breve vacanza al mare.
La preziosa iniziativa, colloca nuovamente le città di Alassio e Laigueglia in un panorama nazionale ed internazionale nel settore yoga e benessere olistico, grazie al continuo lavoro di Lucia Ragazzi, responsabile di Essere Yoga e Benessere e fondatrice di Free Yoga Italia.