martedì 7 settembre 2010

Liberarsi dalle influenze

Sono diversi i motivi per cui la maggior parte della gente non riesce a essere felice, ma sicuramente uno domina su tutti: spesso le persone si appoggiano troppo alle condizioni esterne, si fanno condizionare dagli altri, dimenticandosi della loro vera personalità, della loro natura più profonda. Quello che spinge a questo comportamento è la paura della critica uno dei mali che più colpisce la nostra società, tanto che alcune delle più grandi industrie moderne hanno imparato a sfruttarla per capitalizzare. Pensate al fenomeno della “moda”: ogni sei mesi siamo costretti a rifarci il guardaroba per stare al passo con i dettami stabiliti non dai compratori, ma dagli stilisti, secondo una strategia che ovviamente permette loro di vendere più vestiti. E la stessa tattica è sfruttata dalle grosse case automobilistiche che ogni stagione cambiano stili e modelli delle proprie vetture cercando di far presa sulla voglia degli uomini di guidare un’auto di ultimo modello. In entrambi i casi si gioca con la paura che molte persone hanno di sentirsi giudicate non adeguate, non al passo con i tempi.
Purtroppo la paura della critica non colpisce solo in queste banali situazioni ma anche negli eventi importanti della vita e deruba le persone dell’iniziativa e del potere della loro immaginazione, limitandone l’individualità e distruggendo la fiducia in se stessi. In questo modo si convive costantemente col terrore di essere disapprovati, si è sempre proiettati verso l’esterno alla ricerca di conferme del proprio valore e della giustezza delle proprie scelte. Ma la cosa più strana è che nella maggior parte dei casi gli unici a giudicarci siamo proprio noi stessi. Agli altri non gliene ne importa niente di come siamo o di che abito indossiamo o di cosa facciamo. Hanno già un sacco di problemi da risolvere, un sacco di cose a cui pensare che non hanno tempo di fermarsi ad occuparsi anche di noi. Siamo noi e solo noi a non valutarci belli, intelligenti, adeguati, all’altezza.

La paura della critica poi, agisce anche in una maniera ancora più subdola: ci costringe a compiere scelte non in base ai nostri principi o bisogni, ma perché ci sentiamo obbligati nei confronti di qualcun altro e non lo vogliamo deludere. Il punto è che l’unica cosa che ci rende davvero felici e appagati è agire come meglio si ritiene. Se facciamo qualcosa senza sentirla nostra ma solo per accontentare i genitori, un amico o il fidanzato, l’emozione che ben presto ci farà visita sarà la frustrazione e rischiamo di provare tutto ciò solamente per sentirci al sicuro, perché la paura della critica altro non è che la paura di sentirsi abbandonati e di restare quindi soli.

“La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri”
Oscar Wilde

C’è un’unica medicina per questa malattia: il coraggio; il coraggio di fidarsi di se stessi, di sentirsi liberi di esprimersi, di vivere al servizio dei propri sentimenti facendo solo ciò che veramente si sente. Il coraggio è quella forza che ci permette di cercare la felicità dentro di noi e che ci fa compiere le nostre scelte seguendo esclusivamente il nostro cuore.

"Con le parole si è sconvolta la terra."

“All’inizio fu la parola…” (Giovanni 1:1). Quante volte abbiamo sentito questa citazione? Credo veramente tante. Ma quante volte ci siamo anche fermati a riflettere sul suo significato? Da sempre si crede che le parole abbiano il potere di trasformare i pensieri senza forma in realtà, in manifestazioni fisiche. Tra i Sami, una popolazione della Lapponia, ci sono degli sciamani chiamati “dottori della parola”, perché riescono a portare la guarigione con il potere delle parole e delle canzoni. Essi non sono solo chiamati per guarire fisicamente le persone, ma hanno anche una funzione simile a quella del nostro psicoterapista, perché hanno compreso il potere delle parole. Gli antichi avevano capito questo già da molto tempo. “Abraq ad Habra”, quella che poi è diventata la formula magica delle nostre favole, in aramaico significa “Creo quello che dico”.

“Originariamente le parole erano magie e, ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo antico potere magico."
Sigmund Freud

La parola è il mezzo più potente che possediamo, quello con il quale costruiamo il nostro mondo. Esse hanno la capacità di spingerci all’azione o di bloccarci. Possono entrare in noi così in profondità da cambiare completamente il modo in cui vediamo le cose, i nostri comportamenti e le nostre convinzioni. Chi non ricorda un qualcosa che gli è stato detto da piccolo e che ancora lo condiziona: “Come sei stonato!”, “Hai il piede storto, perché non la smetti di giocare!”, “Che brutta che sei, sembri un mostro!”. Queste frasi, pronunciate magari solo per gioco da un bambino piuttosto vivace, possono entrare tanto nell’animo di un amichetto da influenzare il suo modo di agire in futuro: non canterà più, smetterà di giocare a calcio, sarà sempre insicura del suo aspetto.

Adesso invece non vi viene in mente una persona che con le sue parole ha cambiato in positivo il vostro modo di agire? Un professore che vi ha fatto amare una materia da sempre odiata, un allenatore che vi ha spinto a dare il massimo come mai prima, un capo con il quale siete riusciti a raggiungere risultati mai nemmeno immaginati. Le parole usate nella maniera giusta, possono essere di grande aiuto per avviare ogni problema verso la soluzione. La parola è paragonabile a una bacchetta magica con la quale si può ottenere ciò che si vuole. Se impariamo a usarla nella maniera giusta, ogni cosa nella nostra vita potrà migliorare.

Pensa a quando dobbiamo affrontare una sfida e la frase ricorrente che ci gira per la testa è “Non ce la farò mai!”. Il nostro corpo sarà influenzato da quello che la nostra mente continua a ripetergli e le darà ascolto. Se continua a sentire che una cosa andrà male, farà di tutto per farla andare male!

È per questo che sarebbe utile imparare a controllare il nostro linguaggio in modo da vivere il più possibile, stati d’animo produttivi e potenzianti. Come i maghi dei poemi antichi, noi abbiamo il potere di creare incantesimi per dare vita a nuovi modelli di credenze che trasformeranno il nostro modo di agire e pensare. Immagina a come può cambiare la prestazione di uno sportivo che si appresta a una gara se ripete a stesso "Oggi sono imbattibile!" invece di "Non ce la farò mai!"

E allora cosa aspetti, crea i tuoi incantesimi, continua a recirtarli con partecipazione e intensità emotiva e preparati a misurare i miglioramenti che noterai nella tua vita