martedì 29 marzo 2016

Liberarsi dalle influenze

Cari lettori e lettrici,
sono diversi i motivi per cui la maggior parte della gente non riesce a essere felice, ma sicuramente uno domina su tutti: spesso le persone si appoggiano troppo alle condizioni esterne, si fanno condizionare dagli altri, dimenticandosi della loro vera personalità, della loro natura più profonda. Quello che spinge a questo comportamento è la paura della critica uno dei mali che più colpisce la nostra società, tanto che alcune delle più grandi industrie moderne hanno imparato a sfruttarla per capitalizzare. Pensate al fenomeno della “moda”: ogni sei mesi siamo costretti a rifarci il guardaroba per stare al passo con i dettami stabiliti non dai compratori, ma dagli stilisti, secondo una strategia che ovviamente permette loro di vendere più vestiti. E la stessa tattica è sfruttata dalle grosse case automobilistiche che ogni stagione cambiano stili e modelli delle proprie vetture cercando di far presa sulla voglia degli uomini di guidare un’auto di ultimo modello. In entrambi i casi si gioca con la paura che molte persone hanno di sentirsi giudicate non adeguate, non al passo con i tempi.



Purtroppo la paura della critica non colpisce solo in queste banali situazioni ma anche negli eventi importanti della vita e deruba le persone dell’iniziativa e del potere della loro immaginazione, limitandone l’individualità e distruggendo la fiducia in se stessi. In questo modo si convive costantemente col terrore di essere disapprovati, si è sempre proiettati verso l’esterno alla ricerca di conferme del proprio valore e della giustezza delle proprie scelte. Ma la cosa più strana è che nella maggior parte dei casi gli unici a giudicarci siamo proprio noi stessi. Agli altri non gliene ne importa niente di come siamo o di che abito indossiamo o di cosa facciamo. Hanno già un sacco di problemi da risolvere, un sacco di cose a cui pensare che non hanno tempo di fermarsi ad occuparsi anche di noi. Siamo noi e solo noi a non valutarci belli, intelligenti, adeguati, all’altezza.
La paura della critica poi, agisce anche in una maniera ancora più subdola: ci costringe a compiere scelte non in base ai nostri principi o bisogni, ma perché ci sentiamo obbligati nei confronti di qualcun altro e non lo vogliamo deludere. Il punto è che l’unica cosa che ci rende davvero felici e appagati è agire come meglio si ritiene. Se facciamo qualcosa senza sentirla nostra ma solo per accontentare i genitori, un amico o il fidanzato, l’emozione che ben presto ci farà visita sarà la frustrazione e rischiamo di provare tutto ciò solamente per sentirci al sicuro, perché la paura della critica altro non è che la paura di sentirsi abbandonati e di restare quindi soli.
C’è un’unica medicina per questa malattia: il coraggio; il coraggio di fidarsi di se stessi, di sentirsi liberi di esprimersi, di vivere al servizio dei propri sentimenti facendo solo ciò che veramente si sente. Il coraggio è quella forza che ci permette di cercare la felicità dentro di noi e che ci fa compiere le nostre scelte seguendo esclusivamente il nostro cuore.

“La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri”

Oscar Wilde

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