venerdì 26 febbraio 2016

L'armonia dei conflitti

Cari lettori e lettrici,
vorrei condividere con voi questa riflessione che e' sorta nel corso della settimana che sto spendendo. Parlo di conflitti.
A chi non capita di entrare in conflitto con qualcuno? Le incomprensioni sono all’ordine del giorno, poco importa se alla base vi siano futili motivi o questioni di valore. Il risultato non cambia: gli istinti emotivi, specie se sotto stress, finiscono con il prendere il sopravvento e addio lucidità.
Le forti emozioni sono sia la causa che il risultato del conflitto. Una situazione conflittuale può far
nascere nelle persone una serie di emozioni forti che molto spesso possono essere negative, come la paura e la sfiducia. Di frequente, tutte queste sensazioni nascondono la vera questione della quale si sta discutendo. Le emozioni sono irrazionali e devono quindi essere incanalate per risolvere il conflitto in modo armonioso. 

Per controllare gli stati emotivi, il primo passo è imparare a conoscere le emozioni (proprie e altrui) e a gestirle in modo sano e costruttivo. Il conflitto è fisiologico e non va necessariamente evitato, ma piuttosto riconosciuto e gestito. Scaturisce generalmente da un evento, magari una frase detta o ascoltata, cui segue un’interpretazione spesso e volentieri errata, influenzata dal nostro vissuto personale.
Tutto ciò determina una molteplicità di reazioni: una emotiva, una fisica e infine una comportamentale. All’innescarsi del conflitto, l’atteggiamento nei confronti del nostro interlocutore cambierà e determinerà a lungo termine un effetto sull’intera relazione.




Ecco alcune azioni positive finalizzate alla conquista e al mantenimento del controllo emotivo, così da non cedere a rabbia e altri sentimenti negativi:

1. Chiamate l’emozione con il suo vero nome
Se sentite affiorare la rabbia, fermatevi e pensate a quale emozione state provando realmente. Chiamate
l’emozione con il suo vero nome, fate sì che la rabbia non la sostituisca.

2. Siate imparziali

Le azioni positive sono volte ad incanalare la frustrazione e le problematiche nel modo giusto, evitando di giudicare o condannare l’altra persona. 


3. Esprimetevi in modo chiaro e diretto

Niente giochi, dissimulazioni o manipolazioni. Comunicate in modo onesto e diretto. Provate ad utilizzare delle metafore per descrivere e far comprendere all’altra persona le emozioni che state provando. 


4. Non incolpate né attaccate l’altra persona
Non c’è ragione di trasformare la nostra rabbia in un attacco all’altra persona. Parlate in prima persona per assicurarvi di non incolpare o attaccare il vostro interlocutore.

5. Ricordate: non sono gli altri a scatenare i nostri sentimenti.
Il comportamento degli altri può influire sui nostri sentimenti, ma non è l’altra persona a scatenarli direttamente. Se stiamo per dire: “mi fai arrabbiare”, fermiamoci e pensiamo a cosa determina tale stato d'animo.
Queste piccole azioni aiuteranno ad incanalare gli aspetti emotivi insiti in situazioni conflittuali e ad appianare la divergenza di vedute in modo professionale e senza stress negativo. Come diceva Dale Carnegie: “Quando avete a che fare con le persone, ricordate che queste sono creature figlie non della logica, bensì delle emozioni”.

giovedì 28 gennaio 2016

Guided Yoga Anukalana Class











































Ecco un breve Video Turorial nel quale viene brevemente presentata un tipo di lezione che conduco presso lo Spazio Luce a Milano. Ho appreso questo nuovo tipo di Yoga chiamato dal mio insegnante Anukalana.

 La storia di Anukalana è un ricco viaggio tra esigenze e intuizioni. Questo metodo infatti si è
sviluppato per rispondere ad alcune esigenze che sicuramente anche tu avrai incontrato nel tuo percorso di crescita personale e spirituale, e per fondere insieme molte intuizioni che si chiamavano l'una con l'altra. Una delle cose che mi ha sempre caratterizzato è la voglia di scoprire e conoscere i molteplici modi in cui il Benessere e l'Autorealizzazione possono essere raggiunti efficacemente e mantenuti nel tempo.
Si sono integrate le varie discipline (Yoga, Meditazione, Pranayama, Thai Chi, Qi Gong, ecc.) alla ricerca di un metodo pratico e realmente efficace che potesse dare i benefici di ognuna dell pratiche seguite. Ne è nato un sistema molto potente... anzi all'inizio, anni fa durante i miei primi lavori di integrazione, avevo sviluppato delle sequenze di pratica che portavano fin troppa energia!
Ho dovuto lavorare molto per raffinare il sistema e arrivare ad una formula definitiva. Nel tempo ho potuto sviluppare una didattica che mi permette di trasmetterla agli allievi in modo efficace.
La prima esigenza quindi a cui Anukalana ha risposto è stata quella di avere una metodo completo
che permetta di lavorare approfonditamente e contemporaneamente sui vari livelli della propria esistenza in modo realmente efficace e completo. Una cosa tipica di quando si riduce l'attività sportiva è il sorgere di campanellini d'allarme che partendo da una zona del corpo cercano di avvertirti che alcune strutture sentono la mancanza degli allenamenti a cui erano abituate.
Avendo praticato arti marziali e altri sport molto dinamici per oltre vent'anni il mio corpo non ha gradito che io smettessi quasi improvvisamente per lasciare come unica attività fisica lo Yoga. Lo Yoga infatti, per come lo ho imparato dal mio Maestro, non andrebbe mai confuso con un'attività fisica! non è chiaramente uno sport, e se vogliamo dirla tutta ogni Yogi dovrebbe coltivare nella sua vita uno sport, sia per la salute fisica sia per cultura e spazio ricreativo. Fin che lo sport trovava il suo spazio nelle mie giornate infatti, lo Yoga è sempre stato una pratica su cui basavo la ricerca di una crescita soprattutto spirituale, e così è stato per molti anni. Anche le asana le ho sempre praticate fino a quel momento come uno strumento per stimolare e regolare i centri sottili. Non avevo bisogno di cercare flessibilità, agilità o tono nello Yoga... lo sport già me lo dava abbondantemente.
Ma quando ho dedicato tutto il mio tempo allo Yoga ho dato a questa pratica lo spazio anche per aumentare ulteriormente flessibilità, tono ecc. Immagina un corpo che ha muscoli tonici, smette di allenarli e poi continua ad allungarli.... un corpo che smette di saltare correre, rotolare volteggiare... e passa ore seduto nel loto per meditare. Il risultato dolori che spuntano, ecc... ok dopo un pò di stupore (ma come faccio yoga da tanti anni e ora ho questi dolori?) Anukalana ha risolto tutto. Non solo ho
potuto integrare nella mia pratica Yoga quotidiana elementi che provenendo dalle arti marziali come il Tai Chi o il Kung Fu mantenessero vivo il tono energetico e muscolare ma ho sviluppato un sistema che adoro di manovre derivanti da tecniche di riabilitazione apprese lavorando negli anni nel campo delle discipline bionaturali e corporee, che hanno sorprendentemente debellato ogni dolorino e aperto in modo inaspettato aree del corpo che davo per scontato fossero già al loro massimo grado di apertura. Il tutto praticando Yoga. Senza stravolgere niente e senza fare minestroni dove c'è un pò di tutto e niente di completo.
Oggi il mio modo di respirare e muovermi è cambiato molto e il livello di consapevolezza che Anukalana sviluppa mi permette di sentire bene di momento in momento cosa il mio corpo chiede e
soddisfarlo nella pratica. Posizioni difficili divengono facili e sicure, il corpo si apre velocemente, l'energia scorre in ogni giuntura e regione del corpo e lo stato vitale è pieno :-) la terza esigenza. La mia esperienza Yogica è iniziata e cresciuta in un contesto legato al Tantra. La Meditazione quindi è la pratica più importante. Meditazione seduta, lunghe sessioni quotidiane.
A volte la mente però è difficile da tenere concentrata per eseguire tecniche non sempre facili.
Ho avuto la fortuna di essere guidato da monaci tantrici che con una mente molto aperta mi hanno sempre incoraggiato a fare continua ricerca mantenendo bene salda la costanza nella pratica quotidiana. E così negli anni ho imparato da molte tradizioni le diverse tecniche che portano la
coscienza ad espandersi. Rimane però il fatto che non si può praticare tutto perchè si finirebbe per non ottenere niente. Ho lavorato sul principio di integrazione anche qui mettendo a punto un modo di
affrontare la meditazione che oggi mi permette di svolgere la mia pratica di Meditazione Tantrica senza sforzo e con rinnovata passione. Dalle varie tradizioni che ho avuto modo di approfondire o appreso molti elementi ed è stato un lungo lavoro cercare di integrarli senza ricadere nel già menzionato minestrone che non porta a niente. Dove conviene dirigere maggiormente la consapevolezza? quali strumenti posso usare per affinare la concentrazione e mantenerla nel tempo? come scrollarsi di dosso velocemente stress quotidiano e tensioni tipiche per entrare nello stato meditativo con una mente leggera e una coscienza serena IN OGNI SEDUTA ?


venerdì 22 gennaio 2016

Viaggiare intelligentemente

http://www.collaboriamo.org/come-spendere-100-euro-al-mese-viaggiando-6-mesi-con-le-piattaforme-di-sharing-economy/

giovedì 21 gennaio 2016

Concetto d'ignoranza da un punto di vista filosofico

Vi propongo alcune riflessioni su Avidya (ignoranza) come causa della sofferenza umana, tema centrale degli Yoga Sutra di Patanjali.
Avidya è l'ignoranza implica un continuo processo di auto-inganno sui princìpi di realtà dei fenomeni: il non rendersi conto che la cupidigia e l'odio, gli altri due veleni, sono fonte di dolore comporta l'accettazione dell'inganno come "normalità".
Avidya possiamo intenderla come risultato dell'accumulo delle nostre azioni inconsce, i giudizi e le azioni che abbiamo prodotto meccanicamente per anni che viene chiamiamo Samskara. Le abitudini si stratificano ricoprendo la mente di Avidya, come stendessero
una patina sulla chiarezza della coscienza.
Ci sono due livelli di percezione uno nel nostro profondo libero da Avidya l'altro superficiale invece oscurato da Avidya.




Avidya ha la caratteristica di rimanere nascosta, più facili da individuare sono le sue ramificazioni:
ASMITA: è ciò che chiamiamo "io" Io devo fare meglio degli altri, Io ho ragione
RAGA: continua richiesta di qualcosa, non ne abbiamo mai abbastanza, attaccamento
DVESA: opposto di Raga esprime avversione, rifiuto di espienze o situazioni che in passato hanno provocato dolore
ABHINVESA: la paura, di giudizio, invecchiare,
Le quattro ramificazioni di AVIDIA velano la nostra percezione provocano insoddisfazione.
Ci rendiamo conto di AVIDYA attraverso la sua assenza quando proviamo un senso di pace e serenità
allora percepiamo l'oggetto in modo corretto; non c'è tensione ne conflitto ne agitazione
In relazione a questo tema Patanjali si esprime così:
II.3  Gli ostacoli sono: le interpretazioni errate, la confusione dei valori, l'attaccamento eccessivo, l'avversione irragionevole e l'insicurezza.
II.4  Le interpretazioni errate sono la fonte di tutti gli altri ostacoli. Questi non compaiono necessariamente tutti insieme e il loro impatto è variabile. A volte sono oscuri e appena visibili. Altre volte sono evidenti e dominanti.
II.5 Le interpretazioni errate inducono a errori nella comprensione del carattere , dell'origine e degli effetti degli oggetti percepiti
Una corretta percezione porta ad una azione corretta.
Ciò che in un dato momento appare di grande aiuto , si trasforma in seguito in un problema. Pensiamo alla gioventù alla bellezza legate alla impermanenza.
Avidya è l'ignoranza implica un continuo processo di auto-inganno sui princìpi di realtà dei fenomeni: il non rendersi
conto che la cupidigia e l'odio, gli altri due veleni, sono fonte di dolore comporta l'accettazione dell'inganno come "normalità".

lunedì 18 gennaio 2016

Adding a Server-Side Component to Your Mobile App

Good afternoon to all,
I'd like to share a personal point of view during my studies concerning Bring Your Own Devices and some additional features about Communication.
No longer is a mobile device its own ecosystem. Instead, it needs to integrate with services on the cloud to make use of services there — such as location services and mapping services from Apple, weather information from the National Weather Service, and even to access services provided to users, such as financial services offered by their banks.
You also may need to provide your own services on the cloud so that you can share data across apps, as well as to provide common server-side capabilities that will be consumed in a multimodal manner — that is, for mobile applications, web-based applications, and desktop applications. These services might be used only in apps you write, or they might be services that are of value to and used by apps written by others.
To provide your own cloud services, you need an infrastructure for them to run on. You can, of course, host your own physical server. Or you could also get a virtual server on the cloud. You may also need to run a web server. Here are a few technologies you may want to consider:


Amazon Web Services (AWS)
AWS is a collection of infrastructure services with a tier of these services made available for free for one year. These services start with Amazon EC-2 (Amazon Elastic Compute Cloud), a web service that provides resizable cloud-based computation. AWS Free Tier includes 750 hours of time each month on Linux and Windows virtual machines for one year. Other web services range from databases in the cloud (Amazon Relational Database Service) to Amazon Simple Queue Service, which provides queues for storing messages between software applications.

Node.js
Node.js is a software platform that uses JavaScript as its programming language and contains a built-in HTTP server library, that is, a built-in web server.

Google's cloud services
These include an app engine that provides abstracted, higher-level server-side services. Google is also now providing virtual machines through its Compute Engine product.

Microsoft Azure
Windows Azure is a cloud computing platform created by Microsoft that provides services for creating, running, and managing applications. Microsoft, like Amazon (above), provides these services through a global network of datacenters.

Incidentally, you don't actually need an external server in order to test whether your mobile app and your server-side components are working well together. You can set up your development machine as the server, just put Node.js on it, open your machine's firewall to accept http connections, and you are good to go!

martedì 29 dicembre 2015

Cari lettori e lettrici,
mi è capitato di cucinare per queste feste un'ortaggio di stagione ed essendo ultimamente accessibile anche nei negozi biologici, ne voglio condividere le loro caratteristiche per il rapporto Qualità/Prezzo.
I broccoli sono una pianta appartenente alla famiglia delle Crocifere, il suo nome scientifico è Brassica oleracea. Il broccolo appartiene alla stessa famiglia dei cavoli, cavolfiori e rape.
Diversamente dagli altri vegetali appartenenti alla famiglia delle Crocifere ha un più alto contenuto di vitamine e minerali.
I broccoli sono originari dell’area mediterranea e ad oggi vengono coltivati un po’ in tutte le zone del mondo. Come il cavolo sono un ortaggio invernale e, anche se è possibile trovarlo in commercio tutto l’anno, è nella stagione fredda che vi è una maggiore disponibilità ed i prezzi quindi sono più bassi.

Broccoli Composizione Chimica
I broccoli crudi contengono l’89,3 % di acqua, lo 0,4 % di grassi, il 2,6 % di fibra alimentare, il 2,8 % di proteine, l’1,4 % di zuccheri e lo 0,8 % di ceneri.
Le vitamine: sono presenti la vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, vitamine E, K e J. Sono inoltre presenti i folati, la criptoxantina, il kempferolo, il beta-carotene, la luteina e la zeaxantina e gli acidi grassi omega 3, tutti costituenti con forti proprietà antiossidanti.
I minerali: potassio, fosforo, ferro, magnesio, sodio, zinco, calcio, rame, fluoro e selenio.
Gli zuccheri si dividono in fruttosio e destrosio con una piccola percentuale di saccarosio.
Questi gli aminoacidi presenti nei broccoli: acido aspartico e acido glutammico, alanina, arginina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, leucina, lisina, valina. prolina, metionina, serina, tirosina, triptofano e treonina.



Broccoli proprietà e Benefici

Proprietà antitumorali: secondo uno studio svolto dal National Cancer Institute negli Stati Uniti i broccoli sono uno dei vegetali con proprietà antitumorali più spiccate. Contengono infatti un’alta percentuale di antiossidanti che sono rappresentati dalla vitamina A, la vitamina C, i flavonoidi, il beta-carotene, la criptoxantina, la luteina e la zeaxantina. Gli studi hanno dimostrato che questi composti aiutano l’organismo a proteggersi da alcuni tipi di tumore: seno, prostata, colon, vescica e polmone gli organi più interessati dai benefici dei broccoli.
Proteggono dalle malattie cardiache: l’abbondanza di acido folico (folati) è importante per la prevenzione della patologie legate al cuore ed allo stesso tempo assicura il mantenimento di una buona condizione mentale ed emotiva.
Anti anemici: i broccoli sono una buona fonte di ferro che viene meglio assorbito dall’organismo grazie all’abbondanza di vitamina C e di acido folico. Il consumo di questo ortaggio è quindi consigliato in quelle situazioni in cui si è più a rischio di sviluppare l’anemia, come ad esempio le donne in gravidanza e in allattamento.
Contrastano la ritenzione idrica: sono ricchi di potassio, un minerale in grado di regolarizzare il livello di liquidi nel corpo e di prevenire quindi la ritenzione idrica.
Proprietà digestive: il buon contenuto di fibre, in unione con la vitamina B6 che è necessaria per la formazione di alcuni enzimi digestivi, aiuta il processo digestivo e previene la stipsi.
Disintossicanti: le proprietà antiossidanti dei broccoli si rivelano utili anche per la disintossicazione del corpo. Alcuni suoi costituenti infatti stimolano il fegato a depurare il sangue dalle sostanze nocive.
Benefici per la pelle: la vitamina A, insieme al beta-carotene, alla luteina e la zeaxantina coopera per mantenere in salute le mucose e la pelle.
Salute degli occhi: la vitamina A inoltre, è necessaria per la salute degli occhi, in particolare previene la degenerazione maculare della retina tipica dell’età avanzata.
Donne in gravidanza: gli studi hanno dimostrato che mangiare broccoli e verdure ricche di folati è d’aiuto alle donne in gravidanza in quanto contribuisce a prevenire difetti al tubo neurale del figlio che deve nascere.
Prevengono le infezioni: i broccoli hanno proprietà antinfettive dovute alla presenza di alcune sostanze, vitamine A e C in particolare, che rafforzano il sistema immunitario. Consumare con regolarità questi ortaggi equivale a prevenire eventuali infezioni dell’apparato respiratorio.
Regolano la pressione arteriosa: calcio, potassio e magnesio contribuiscono, con le loro proprietà, a regolare la pressione arteriosa.
Abbassano il colesterolo: come abbiamo visto i broccoli hanno un buon contenuto di fibra alimentare che non solo è utile per la digestione ma è anche d’aiuto per l’eliminazione del colesterolo in eccesso dall’organismo. In questo compito la fibra viene aiutata anche dagli antiossidanti.
Allergie: i broccoli sono una buona fonte di un  un flavonoide chiamato kempferolo, recenti studi hanno rilevato come questa sostanza sia in grado di ridurre gli effetti degli allergeni sul nostro organismo.

Calorie dei Broccoli
Sono una verdura a basso apporto calorico, ogni 100 gr di parte edibile abbiamo 34 calorie.

Controindicazioni dei Broccoli
A causa del contenuto di fibre insolubili, possono provocare gas intestinali e quindi gonfiori addominali. Si consiglia un utilizzo moderato di questo ortaggio ai soggetti con problemi di gastrite o gastrointestinali.
Se consumati crudi aumentano il fabbisogno di iodio da parte dell’organismo per cui potrebbero causare qualche problema alla tiroide.
Secondo l’Ohio University Medical Center il consumo di broccoli è sconsigliato alle persone che assumono farmaci anti coagulanti. La presenza di vitamina K può interferire con tali farmaci.

Curiosità
Il miglior modo per attingere alle proprietà ed i benefici dei broccoli è quello di consumarli crudi.
Il miglior modo di consumarlo cotto è al vapore, con questo tipo di cottura il broccolo ha una minima perdita di proprietà organolettiche rispetto agli altri tipi di cottura. Lo stesso vale per la cottura al microonde che preserva gran parte delle loro proprietà.
Il nome pare derivare dalla parola latina brachium che significa letteralmente braccio ma che può essere utilizzato anche come ramo, probabilmente ad indicare la forma cespitosa dei broccoli che ricorda quella degli alberi.
I broccoli sono stati introdotti negli Stati Uniti durante il periodo coloniale ad opera dei migranti italiani che lo portarono con loro e lo coltivarono per averlo sempre disponibile.
Il 90 % dei broccoli consumati negli Stati Uniti sono prodotti in California.
La Cina è al primo posto nel mondo per quanto riguarda la produzione di broccoli.





Spero sia stato utile per voi.
Ed ecco un bel PDF interessante relativo alla combinazione degli ALIMENTI:

Libro, La facile combinazione degli alimenti



giovedì 24 dicembre 2015

IBM, un data center da 50 milioni per il Cloud italiano

Cari lettori e lettrici,
vi comunico che presto farò parte di un gruppo in IBM. E' un onore per me in quanto la suddetta azienda è arrivata ad investire circo 40 milioni di Euro al fine di stabilire un DataCenter per le aziende.
Un fondamentale annuncio per il mercato Cloud italiano è arrivato da IBM, che con un apposito evento a Milano ha inaugurato ufficialmente un nuovo Data Center nel milanese (precisamente nei territori dei Comuni di Cornaredo e Settimo Milanese) nel quale sono stati investiti 50 milioni di dollari.
La nuova struttura, spiega IBM, si basa sulle infrastrutture di SoftLayer (acquisita nel 2013 e ora divisione IBM), ha una capacità di 11mila server, una potenza di 2,8 megawatt, e nel complesso caratteristiche tecniche al vertice della categoria, e fa parte di una rete mondiale di 40 centri gemelli. Rete in cui IBM nel solo 2014 ha investito 1,2 miliardi di dollari, e che in Europa comprende centri analoghi a Londra, Parigi, Francoforte, Amsterdam e Almere (Olanda).
«IBM è in Italia da 90 anni e l’investimento finanziario e tecnologico in questa nuova struttura – ha detto Nicola Ciniero, presidente e amministratore delegato di IBM Italia - rappresenta l’impegno di una multinazionale che ha fiducia nelle potenzialità del Paese, e che vuole favorirne l’innovazione attraverso l’aggregazione di un intero ecosistema».




                                         Visuale del DataCenter dall'interno e dall'esterno


«C'è stato un grande sforzo per convincere la casa madre a puntare sull'Italia – anticipando la costruzione di questo Data Center, inizialmente programmata per il 2018 - e ad assumere quindi 400 neolaureati: abbiamo realizzato il campus in sei mesi». Il progetto della struttura, che è certificata "Tier IV", è partita subito dopo l'acquisizione di Cross Ideas, specialista romana di data security.
IBM considera il nuovo Data Center come una risposta ai segni di grande vitalità del mercato Cloud italiano, evidenziati dal report 2014 dell’Osservatorio Cloud & ICT As a Service del Politecnico di Milano (tra pochi giorni, il 30 giugno, è prevista la presentazione del report 2015), secondo il quale l’anno scorso la spesa totale di aziende e organizzazioni italiane in servizi di Public Cloud e infrastrutture “Cloud enabling” è stata di 1,18 miliardi di euro, con una crescita annua di oltre il 30%.
Un trend che IBM dal suo punto di vista conferma e riconduce al successo dell’approccio “hybrid cloud”, ha detto Maurizio Ragusa, Cloud Director di IBM Italia: «Una formula, quella ibrida, che permette alle aziende pubbliche e private di proteggere gli investimenti pregressi, continuando a gestire le proprie infrastrutture in integrazione con quanto ormai nasce nel cloud: proprio come si trattasse di un unico ambiente, da cui ottenere flessibilità di utilizzo rispettando sicurezza e qualità del servizio».
Gli utenti dell’infrastruttura cloud SoftLayer, ha precisato Ragusa - avranno accesso a un’ampia rete di data center, un vero “campus globale” ramificato in tutti i continenti e interconnesso a 40 Gbps. IBM ha evidenziato con alcuni numeri il proprio impegno nel mercato Cloud: 1560 brevetti sui 7534 con i quali l’azienda ha stabilito il record 2014 per il 22° anno consecutivo, 30mila clienti - comprese 47 delle prime 50 aziende della classifica Fortune 500 -, 7 miliardi di dollari di fatturato nel 2014 (con una crescita del 75% nel primo trimestre 2015), e 4 miliardi di dollari già investiti quest’anno nelle aree strategiche che, oltre al Cloud, comprendono analytics, mobile, social e sicurezza.


Dynamic Yoga Basics: Luca Matteo Siddharta





The video shows the simple practice of YOGA using a personal method entering in fluid movements to the single pose and stretching all the body parts using even the breath. Enjoy it and for any kind of information don't hesitate contacting me.

DEFICIT Il punto sull'Europa tra sogno e realtà

Deficit – Il punto sull’Europa tra sogno e realtà consiste in una serie di video di carattere documentaristico nel quale importanti ed influenti accademici e intellettuali ci accompagnano in un viaggio lungo caratteristiche, criticità, contraddizioni e pericoli dell’attuale assetto europeo, costruendo un ritratto critico dell’Europa di oggi ed evidenziando come il processo di integrazione europea rischi di trasformare il sogno in un incubo.
Deficit nasce con la voglia di realizzare un documentario sul processo di integrazione europea, ma la straordinaria qualità e la mole delle interviste lo trasformano durante la lavorazione in una mini serie di video di più semplice fruizione, realizzati intrecciando tra loro le interviste. Le difficoltà nell’approvvigionamento di abbondante materiale di archivio, oltre ai costi spesso proibitivi (si è arrivati a chiedere centinaia di euro per ogni minuto di materiale) hanno condotto alla scelta di eliminare gran parte degli orpelli. Quello che conta, alla fine, è il contenuto. E i nostri intervistati ne hanno fornito in abbondanza.



Negli ultimi anni si è parlato tanto del 3% del rapporto tra Deficit e Pil come parametro da rispettare dai governi europei. Tale termine sembra tuttavia indicare fortemente numerose problematiche di questo assetto europeo, caratterizzato da molteplici deficit: democratico, informativo, culturale, occupazionale, politico ed economico.
Deficit è la parola che contraddistingue la nostra epoca.
Visitate pure le seguenti conferenze su questi link:

DEFICIT - Il punto sull'Europa tra sogno e realtà - Prima parte

DEFICIT - Il punto sull'Europa tra sogno e realtà - Seconda parte

venerdì 4 dicembre 2015

Karkade proprietà e benefici

Il karkadè è rappresentato dal calice del fiore di una pianta appartenente alla famiglia delle Malvacee il cui nome è Hibiscus sabdariffa. La pianta ha carattere perenne ed è molto diffusa in Africa ed in Asia. Con i suoi calici essiccati si prepara per infusione un ottima bevanda dalle proprietà terapeutiche che prende il nome di karkadè. La bevanda è anche conosciuta con il nome di tè rosso o tè di ibisco. La bevanda, che è conosciuta un po’ in tutto il mondo, grazie alle sue proprietà, viene spesso preparata a scopo medicinale. I calici dell’Hibiscus sabdariffa, o più semplicemente il karkadè, contengono l’88 % di acqua, il 5,9 % di proteine, lo 0,35 % di fibre alimentari, il 6 % di zuccheri, lo 0,55 % di grassi e l’1,6 % di ceneri. Questi i minerali: calcio, fosforo, ferro, potassio, sodio, magnesio, manganese e rame. Le vitamine presenti sono la vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B6 e la vitamina C. Presente anche il beta-carotene. Il karkadè contiene sostanze con proprietà antiossidanti, flavonoidi, tannini, mucillagini. Altre sostanze presenti nei calici dei fiori sono i grassi saturi come l’acido palmitico e l’acido stearico, i grassi monoinsaturi come l’acido oleico ed i grassi polinsaturi come l’acido linoleico. I benefici e le proprietà del tè ottenuto dai calici dei fiori di Hibiscus sabdariffa sono veramente molti, vediamo quali. In un rapporto del 2008 stilato dall’American Heart Association si afferma che il karkadè è utile per abbassare la pressione sanguigna. Questa caratteristica si deve anche alle sue proprietà antinfiammatorie e diuretiche. Per ottenere questi benefici dal tè di ibisco è necessario berne tre tazze al giorno per un periodo di 15 giorni. Questo tipo di tè ha anche proprietà antiossidanti che aiutano l’organismo a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo LDL nel sangue con conseguenti benefici per la salute del cuore e del sistema cardiocircolatorio. Gli antiossidanti sono anche in grado di contrastare gli effetti negativi dei radicali liberi sull’organismo con conseguenti benefici sulla salute e sulla qualità della vita. Alcuni studi suggeriscono che il buon contenuto di antiossidanti può rivelarsi un valido aiuto nel trattamento delle malattie legate al fegato. Il karkadè ha un buon contenuto di vitamine, minerali e flavonoidi con proprietà anti depressive. Il consumo di questo tè può quindi aiutare a rilassare il sistema nervoso ed a calmare così ansia e depressione. L’assunzione di tè di ibisco aumenta i movimenti intestinali favorendo così la digestione; questa proprietà abbinata a quella diuretica può rivelarsi utile anche per chi vuole perdere peso. Il karkadè abbassa la pressione e non è quindi indicato per le persone che soffrono di pressione bassa. La sua assunzione è sconsigliata anche alle donne in dolce attesa in quanto la bevanda potrebbe stimolare il flusso di sangue in zone delicate. Come tutti gli organismi vegetali potrebbe scatenare allergie nell’organismo umano; per questo motivo si consiglia di assumerlo prima a piccole dosi per poterne verificare gli effetti. Ogni 100 grammi abbiamo una resa calorica di 35 kcalorie. Il tè di ibisco ha un colore rosso ed un sapore piuttosto amaro e un pochino acido, il suo gusto richiama quello del mirtillo. È a basso contenuto calorico e non contiene caffeina. Questa bevanda è consigliata alle persone di tutte le età perché è dissetante ed aiuta a digerire. La preparazione del tè di karkadè è molto semplice, si versa un cucchiaio di foglie secche in una tazza di acqua bollente che vanno lasciate in infusione per tre minuti. Si può dolcificare con il miele e si può aromatizzare aggiungendo anche la scorza di limone o di arancia. La dose classica per la preparazione del tè è comunque 1,5 grammi. Le principali zone di produzione del karkadè ad oggi sono in Cina, Messico, Thailandia e Giamaica. In Iran questo tè viene utilizzato come prassi normale per abbassare la pressione sanguigna. Gli antichi egizi invece utilizzavano la bevanda per abbassare la temperatura corporea e come diuretico. Il karkadè contiene degli antiossidanti che prendono il nome di antocianine e che causano il colore rosso dei fiori. Esistono molte varietà di fiori di ibisco disponibili nei colori rosso, bianco, giallo e color pesca. Quelli utilizzati per scopo medicinale sono comunque quelli rossi.